ygghur ha scritto:a me starebbe benissimo anche un acquirente di medio profilo, purché serio. Se la Roma deve definitivamente diventare la nuova Udinese, voglio uno che arriva e me lo dice senza perifrasi, invece di uno spaccone che parla di Regine e cazzate del genere.
Sforzandosi di guardare le cose in un modo più possibile asettico (difficilissimo, lo so), Pallotta ha trasformato la Roma da un'azienda familiare con tutti i pro e contro in un'azienda moderna, efficiente e in grado di produrre profitti, mentre prima c'era sempre bisogno di un proprietario che ricapitalizzasse. Anche dal punto di vista del branding (che abbraccia la comunicazione, il merchandising e in generale l'immagine) c'è un'era geologica fra Sensi I e Sensi II (detto senza giudizio di merito) e ora. Una tale azienda, con o senza stadio di proprietà (che comunque ormai si farà), ha un valore che la colloca fuori dalla portata dei soliti faccendieri italiani che campano di appalti pubblici e amicizie politiche, dei ricchi straccioni perennemente a chiedere elemosine e completamente proni ai
desiderata degli elargitori.
Se un giorno più o meno lontano, ma che io ritengo inevitabile (e non sono un ottimista per natura), la AS Roma dovesse passare nella disponibilità di petrolieri, imperatori del gas o potentati globali di vario tipo... beh, quel giorno dovremmo ringraziare anche Pallotta per aver traghettato la Roma dall'antichità alla modernità imprenditoriale.
Fino a quel giorno, che potrebbe arrivare fra 2-3 anni come fra 10, la Roma sarà per scelta strategica imprenditoriale una società di terzo livello, di quelle che lottano al massimo per il 6° posto di EL con Sampdoria, Torino, Atalanta, Fiorentina, ecc. E' bene esserne ben consapevoli: il profilo sarà bassissimo, le squadre allestite mediocri, i risultati deludenti. Sarà una lunga e difficile traversata nel deserto, senza ovviamente nessuna garanzia di uscirne bene.