ygghur ha scritto:Partita sconcertante come poche, non mi viene altra parola. Il paradosso é che lo sconcerto viene anche dal fatto che questa squadra alla fine non sbraca mai del tutto e non capisco il perché. Questa ambiguitá impedisce anche di tracciare una linea inequivocabile sulle responsabilitá (intendo quelle dirette, quelle indirette sono tutte della dirigenza), allenatore e giocatori devono ovviamente dividersele, ma non sono comvinto di chi ne abbia di piú. Non mi convince neanche la tesi dei giocatori che non credono nel progetto, a me sembra che l unica spiegazione plausibile sia da trovarsi nel ceorto circuito fra condizione fisica e condizione psicologica: finché la Roma correva, non mi pare che la squadra non credesse nell'allenatore, le vittorie arrivavano e tutti sembravano contenti; arriva il calo fisico, I risultati vengono meno ed arriva anche il calo psicologico, da quell momento I due piani si sovrappongono e si intersecano e nessuno credo possa capire quali dei due sia prevalente nel generare una prestazione sconcertante come quella di ieri. Eusebio Di Francesco potrá pure essere inadeguato (il mio giudizio é sospeso per le molte attenuanti) ma credo che anche il suo piú acerrimo critic sa benissimo che il prossimo ne seguirá la sorte, ognuno lo fa alla sua maniera, c'é chi prende una bella imbarcata di goal in una sola partita, chi si tiene la testa sconsolato, chi si trova l amante molto piú giovane, la fine é sempre la stessa e lo sará anche in future se non cambia il modo di condurre la societá.
C'e poco da capirci, siamo in una fase di confusione mentale a volte chiamata "Psychological Splitting"; non una doppia personalità ma una così sdoppiata da non capire chi veramente siamo. Se vogliamo giocare psicologicamente ed entrare nella testa dei calciatori, si potrebbe speculare pensando che la mancanza di appartenenza a lungo raggio a questa società abbia generato una mancanza di sacrificio e senso di lotta a cui Paolo accenna in questo topic. Guardate che questo ci sta e tutto, quindi se alla prima difficoltà subentra immediatamente un feeling di quasi menefreghismo per le future sorti, non lamentiamoci più di tanto. La politica dell'americano Cacini e i suoi amici mangiatori a sbavo come il peggiore dei "Beggars Banquet" ( disco epico dei Stones...
) ha portato a questo, era solo questione di tempo e solo i più stolti non capivano che gestendo così non solo si arriva al nulla totale, ma ci hanno tolto anche quella immagine di "pugili suonati", ma che di tanto in tanto, sferrano il pugno da K.O. alla Rocky e si godono qualche momento di gioia. No, con sto commerciante fariseo siamo da un decennio nel buio totale....schifato ai massimi.
Che piaccia o no poi il paragone con i cugini poveri arriva innegabilmente. Questo Inzaghi mi ricorda il Radice della Roma che arrivo 3^ per poi essere sacrificato per far posto a Bianchi. Senza fare e strafare costruì una squadra solida dove quei pochi dai piedi buoni facevano di più dei semplici portatori di palla. la lazie non ha una squadra di campioni, ma 3/4 elementi di vero valore e il gioco si basa su di loro. Immobile poi, in puro stato di grazia ( o forse e' forte davvero) fa il resto.
DIFra centra si, ma relativamente. Navigare in acquee mai tranquille ti fa affondare prima o poi, ci sono passati 10 anni di allenatori prima di lui, quindi il trend è quello, c'e poco da fare. Finche avremo questi commercianti laidi, da qui non si cambia. Gli allenatori vincenti non vengono a bruciarsi da noi.