da ygghur » giovedì 22 dicembre 2005, 21:20
Questa vuole essere contemporaneamente una rivalutazione di un giocatore decisamente troppo vituperato ed analisi dello strano quasi-buono momento tecnico-tattico della Roma. Come forse qualcuno sa, da appassionato di calcio (prima che da tifoso) vivo praticamente da sempre una forte contraddizione fra l'ammirazione per i giocatori di grande classe e quella per i preziosi gregari, una dicotomia che puó essere sintetizzata dalle due nazionali su cui ho formato la mia estetica calcistica: il Brasile di Pelé e Rivelino, tutto tecnica e calcio bailato e l'Inghilterra classica, grinta, corsa, calcio fisico e quella capacitá indomita di giocare fino al 91'. Da questo mix, a mio modesto avviso, nascerebbe la squadra ideale e forse la Grande Olanda di Crujiff e Neeskeens si avvicinó piú di qualsiasi compagine a siffatto vertice. Godevo nel vedere la Roma compassata, geometrica ed estremamente tecnica del grande Liddas, ma raramente mi sono entusiasmato per la Roma piú che per quella che Eriksson (ancora non "italianizzato") portó alle soglie di quel sogno che si infranse nella piú assurda e strana partita della storia della Roma. Che c'entra tutto questo sproloquio con il povero Perrotta? C'entra perché ce cape, come si dice a Roma, nel senso che Perrotta (e lo pensavo anche l'anno scorso quando era sommerso dalle critiche e dai fischi) é uno di quei giocatori che in teoria non dovrebbero piacermi (da buon esteta...) ma che in realtá stimo molto, quelli a cui al 90' puoi sempre strizzare la maglietta sicuro che il sudore ne uscirá copioso, quelli che fanno la loro partita anche quando i compagni non sembrano averne voglia ecc.ecc. Adesso peró mi sembra che questo ragazzo cresciuto stia attraversando una fase addirittura di stato di grazia, forse stará particolarmente bene fisicamente (fattore ovviamente fondamentale per siffatti giocatori), forse come non di rado succede nel calcio quando si deve fare di necessitá virtú puó accadere che un giocatore teoricamente fuori ruolo mostri doti insospettabili, fatto sta che da qualche settimana se non da inizio stagione é diventato il vero e proprio fulcro del gioco romanista, tocca una quantitá impressionante di palloni (e ne sbaglia meno di quel che si dice), salva sulla linea e segna da fuori area, si improvvisa con naturalezza assist-man e va in soccorso di qualsiasi compagno in difficoltá. Se non temessi di bestemmiare lo paragonerei addirittura al sommo Neeskeens, o magari, per restare in Italia, a Tardelli. In ogni caso ora come ora guai a chi me lo tocca! E cosí il buon Spalletti per trovare un assetto accettabile ha dovuto aspettare di non avere praticamente scelta a livello numerico! Non é una critica, per caritá, ma forse ci poteva pensare un po' prima a far giocare di piú chi ha voglia di farlo. Questa Rometta sbarazzina forse ha trovato in Totti centravanti alla Hidekguti (mio vecchio pallino, fra l'altro) e negli inserimenti dei centrocampisti un sistema di gioco che puó dare i suoi frutti ed un equilibrio altrimenti impossibile. Mah, staremo a vedere, nel frattempo "godiamoci" un Natale calcisticamente tranquillo e facciamo finta che va tutto bene.