Questo è il titolo di un documentario che ho visto qualche sera fa su Sky Arte, a mio insindacabile giudizio il più bel canale visibile in Italia. Soprattutto i film/documentari sulla musica sono eccezionali: dai concerti più famosi a storie incredibili legate alla musica e "The Wrecking Crew" è una di queste.
Il film è un omaggio da parte di un regista al proprio padre, un chitarrista/turnista. I turnisti sono quei musicisti bravi ma poco famosi che suonano nei dischi, senza che il loro nome appaia sulle copertine.
E la storia racconta appunto di un gruppo di una ventina di musicisti americani che suonavano per tutte le case discografiche ed incidevano dischi in nome e per conto di tutti i gruppi rock e pop più famosi degli anni '60. Praticamente loro erano i Beach Boys di Pet Sounds e di Good Vibrations, erano i Monkees, erano l'orchestra di Herp Albert, il gruppo di Elvis Presley, di Frank Sinatra, di Nancy Sinatra, erano i Byrds di Mr.Tambourine Man, il wall of Sound di Phil Spector, la musica di Sonny & Cher, di John Denver, dei The Carpenters, dei Fifth Dimension. Erano il sassofono della Pantera Rosa ed il basso di Mission Impossible, nonchè erano gli esecutori di tutti i gingle pubblicitari dell'epoca.
Erano richiestissimi e pagatissimi perchè erano in grado di registrare un intero LP in due-tre giorni e di lanciare band di successo senza che queste band sapessero realmente suonare. Ma intanto queste queste band vendevano milioni di dischi facendo la fortuna delle case discografiche.
Tutto questo mi ha sconvolto perchè, se prima avevo il dubbio ora ho la certezza che molti grandi dischi in studio (anche recenti) siano una sòla e che i musicisti è meglio vederli dal vivo che ascoltarli su un vinile o un CD senza avere la certezza che gli esecutori siano veramente loro.