ygghur ha scritto:Capisco quello che vuoi dire e c'é del vero. Il problema peró é che siamo andati troppo oltre e se personalmente non mi dispiace piú di tanto questa specie di decrescita spontanea per cui lentamente la gente smette di comprare il superfluo ed in generale ritorna di moda una parola bandita da molti anni (sobrietá), sono o sarei francamente preoccupato all'idea di una decrescita programmata, perché non potrebbe che mirare ad un ritorno bucolico dagli esiti totalmente incerti
Guarda, io non sono un luddista, anzi ormai sono addicted di internet, smartphone, tablet e tutte queste cazzatine con cui si lavora e ci si diverte. Non mi dispiace nemmeno, se proprio devo, prendere il treno veloce che in 1 ora e mezza mi porta a Milano. Ma penso che in realtà un'idea di decrescita programmata sia necessaria.
Ti faccio un esempio. L'attuale idea di lavoro è che tu debba stare fisicamente in un posto in modo che il tuo "superiore" ti possa controllare. Ci sono dei lavori in cui la presenza fisica è ineludibile (quello in fabbrica su tutti), ma tantissimi altri in cui è solo per una manìa di controllo. Tanti lavori di ufficio, come quello di informatico che facciamo io e te, potrebbe essere tranquillamente delocalizzati e riorganizzati per obiettivi anziché a tempo, ma sembra impossibile da spiegare ai manager: loro sono convinti che se non stai seduto al tuo posto dove ti possono vedere significa inevitabilmente che non stai producendo (e magari invece ti stai leggendo il giornale o fai una partita a campo minato). Questo implica un'enorme massa di gente che ogni santa mattina che Dio mette in terra si muove da un capo all'altro del mondo andata e ritorno, con tutti i costi e i disagi che questo comporta. Pensa se invece tutta la gente che potrebbe lavorare da remoto lo facesse davvero quanto traffico si toglierebbe di mezzo, quanto petrolio in meno si consumerebbe (visto che si sta pian piano esaurendo), quanto meno effetto serra e quanto meglio si muoverebbero tutti quelli che invece devono farlo! Quanti meno incidenti stradali, meno malattie respiratorie... quindi meno carico sul SSN e altri importanti benefici.
Ora, sappiamo benissimo che nessuna azienda prenderà mai spontaneamente provvedimenti in tal senso, quindi servirebbe necessariamente un indirizzo politico, un piano di descrescita che imponesse il telelavoro per legge alle aziende, magari concedendo in cambio delle agevolazioni fiscali o non so che altro. Non voglio nemmeno dire di far lavorare la gente da casa, basterebbero degli uffici dislocati opportunamente sul territorio in modo da ridurre in modo drastico gli spostamenti. E non dico nemmeno che sia facile, ma come funziona oggi - seppure lo diamo per scontato - è semplicemente assurdo.
E questo è solo uno dei tanti esempi. Per cambiare le cose non ci si può affidare ai partiti tradizionali le cui idee di progresso se va bene sono quelle di Marinetti e se va male sono quelle di Totò Riina. Loro nello status quo ci sguazzano, quindi ben venga un movimento di rottura come il M5S, pur con tutte le sue contraddizioni (inesperianza, una certa dose di fanatismo, qualche zona grigia), che andare avanti così finché non si va giù nel baratro. Siamo noi che ci cadiamo, non certo la classe dirigente, che si starà già attrezzando con la sua bella scialuppona di salvataggio (vedi il film 2012).
P.S. questo modo di discutere mi piace, ma se qualcuno si annoia ci fermi pure!