ROMA - Se Roma incassasse diritti di immagine per quante volte, nel mondo, si usano i suoi simboli, forse potrebbe tranquillamente abbassare l'Imu. Un esempio per tutti: basta entrare in un mega centro commerciale aperto da meno di un anno a Sukumvit, una delle strade più importanti di Bangkok, in Thailandia, e imbattersi, al secondo piano in una improbabile riproduzione dell'architettura romana, con tanto di fontane e sculture. Ma la vera curiosità è rappresentata dai cartelli che richiamano, con qualche strafalcione, le strade e le piazze della città eterna.
Tra le boutique di moda con brand di tutto il mondo, ecco ad esempio una targa che spiega - nell'atmosfera ovattata e artificiale dell'aria condizionata del centro commerciale in cui passeggiano turisti in bermuda e ragazzi figli della classe medio alta thailandese con carte di credito ben rodate - che quella è «Campo de Fiori», per fortuna senza risse e partite di vaiolance. Anzi un po' più pulita e ordinata dell'originale.
Un'altra targa avverte che si è arrivati a un'improbabile «Piazza de Trevi». Non poteva mancare il richiamo alla strada della Dolce vita, anche se la targa installata dai fantasiosi creatori del nuovo centro commerciale di Sukumvit storpia il nome in «Via Vit Forio Veneto».
Il vero colpo di genio, nel terzo piano di questo grande centro commerciale in cui bisognava pur inventarsi qualcosa visto che a Bangkok c'è una delle più alte concentrazioni di mega shopping center al mondo, è nei pressi di una delle uscite. Un grande cartello spiega che quella è «Piazza de Roma». Proprio «de», alla romana. Una Vespa parcheggiata lungo i corridoi, rilancia un'altra icona dell'Italia e della sua Capitale. Nove piani, oltre seicento negozi, 55 mila metri quadrati, Terminal 21, questo il nome del centro commerciale, ha deciso di dedicare ogni livello a una città diversa, per cui scendendo e salendo sulle scale mobile si può vedere una mini riproduzione di Parigi, una tipica cabina telefonica londinese, fino a un'enorme copia all'ultimo piano del Golden Gate di San Francisco. Ancora, il suk di Istanbul e le strade dello shopping di Tokio.
Ma di solito, in giro per il mondo, l'Italia ha sempre un ruolo di primo piano tra le riproduzioni ai confini del kitsch: senza scomodare gli hotel Venetian di Macao e Las Vegas (dove la mandrakata è rappresentata dagli uomini della sicurezza vestiti con una finta uniforme dei carabinieri), da un anno ci sono ad esempio le gondole vere che fanno la spola sui canali artificiali all'interno del nuovo centro commerciale di Marina Bay a Singapore, e uno shopping center di Taipei ha il nome evocativo Bella Vita. Poi, certo, l'ignaro turista italiano che accaldato cerca conforto nell'aria condizionata del centro commerciale Terminal 21, nel cuore di Bangkok, e si ritrova a Campo de' Fiori non potrà fare a meno di pensare, banalmente, che davvero tutte le strade portano a Roma. Anche perché nel gioco dei richiami globalizzati poi uno riflette anche sul fatto che Rinascente, che ha progettato di aprire un grande magazzino in via del Tritone a Roma, da un paio di anni è di proprietà di Central. Che è una società tra le più importanti nel settore dei centri commerciali: ed è thailandese.