Fonte: salvapc.it (punto-informatico)
SPAM PERICOLOSO IN ITALIANO
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Stanno aumentando di ora in ora le segnalazioni di utenti italiani che ricevono una strana, insidiosa email in italiano, capace di spacciarsi per consigli cinematografici, o simili, spesso apparentemente inviati da amici e conoscenti. Si tratta di uno spam di cui si e' avuta traccia nei giorni scorsi ma che solo in queste ore sta assumendo le dimensioni di una minaccia su larga scala.
I VIDEO
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I link contenuti nelle email che vengono diffuse in queste ore portano a materiali contenuti sui siti bebotamovies.com o funnymoviesgallerie.com.
Chi tentasse di scaricare quei video non vi riuscira': sara' invece invitato a scaricare dei plug-in e codec per i propri riproduttori multimediali con i quali vedere finalmente i video.
Dietro quei codici scaricabili si cela in realta' software di attacco, worm e trojan, che, come osserva
www.attivissimo.net, ora viene riconosciuto come tale dai piu' aggiornati software antivirus.
I MESSAGGI
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Il subject dei messaggi inviati e' variabile e puo' presentarsi come:
- filmati da ridere
- ti mando un filmato ridoppiato
- Fantozzi che rutta
- video simpaticissimi
Il testo del messaggio e' sempre molto semplice, ed e' un invito informale, redatto in italiano e contenuto in una o due righe, con cui si chiede di cliccare su quei link.
I MITTENTI
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Sebbene il mittente di questi messaggi sia evidentemente la persona o l'organizzazione che ha programmato questo vastissimo e pericoloso spam, molte di queste email sembrano in tutto e per tutto legittime, con indirizzi email che in apparenza corrispondono ai nomi dei mittenti. Un dettaglio che potrebbe ingannare l'occhio dei meno esperti.
COSA FARE
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Se si riceve un messaggio del genere la cosa migliore da fare e' cancellarlo e dimenticarsene.
L'altra cosa da fare, come sempre, e' invece tenere aggiornato il proprio sistema antivirus: in queste ore tutti i maggiori software aggiornati sono infatti in grado di bloccare la minaccia che scaturisce dall'eventuale scaricamento dei plug-in richiesti dai siti dell'attacco.