Kabul, bomba contro militari italiani
Sei feriti, due alpini gravi
ROMA - Un ordigno è esploso nella capitale afghana Kabul. Colpito un convoglio italiano: cinque i feriti secondo le prime informazioni, di cui uno in gravi condizioni. E' il terzo attentato contro militari italiani in missioni all'estero nelle ultime due settimane: il primo a Nassiirya fu solo un avvertimento. Il secondo, una settimana fa, costò la vita a tre soldati italiani e ad un militare romeno. Il terzo stamane, alle 13.50 ora italiana.
L'attentato è avvenuto nella zona a sud-est di Kabul dove il convoglio italiano - composto da due veicoli blindati Puma sui quali viaggiavano dodici militari - stava svolgendo un'attività di pattugliamento.
Un ordigno, probabilmente comandato a distanza, è stato fatto esplodere ed ha coinvolto in modo particolare uno dei due veicoli a bordo del quale c'erano otto alpini del II° Reggimento di Cuneo.
Sul posto sono intervenuti gli elicotteri del contingente che hanno trasportato i feriti all'ospedale da campo tedesco. La zona è stata "messa in sicurezza" come usano dire i militari, cioè è stata cintata e sono stati fatti intervenire gli artificieri.
I nomi dei militari coinvolti - conclude la nota - saranno resi noti non appena saranno state informate le famiglie.
L'attentato al convoglio di Alpini arriva 24 ore dopo l'avvicendamento tra il generale Mauro De Vecchio ed un collega britannico al comando di Isaf, la forza multinazionale della Nato in Afghanistan.
L'Italia ha tenuto il comando della missione per nove mesi. Proprio il generale Del Vecchio, nel suo commiato, aveva ricordato che "ci saranno ancora ostacoli nel percorso democratico dell'Afghanistan, che sarà ancora lungo", ma aveva aggiunto che questi ostacoli sarebbero stati comunque superati grazie soprattutto alla volontà del popolo afghano e al contributo delle forze internazionali.
Durante il periodo in cui l'Italia ha avuto il comando di Isaf i nostri militari a Kabul erano circa 1.450. A questi se ne devono aggiungere poco meno di 400 che sono invece schierati ad Herat, nell'ovest del paese.