da ygghur » martedì 9 ottobre 2018, 16:30
Non é la prima volta che mi trovo su queste pagine a parlare di musica sperimentale, o avant-garde o qualsiasi nome si voglia dare a quel piccolo grande sottogenere musicale onnicomprensivo che il grosso pubblico non solo non ascolta, ma non sa neanche che esiste ed in qualche caso se ascoltassero non penserebbero neanche che é musica. Per interessarsi di queste cose secondo me (lo dico a 57 anni, dopo 50 anni di ascolto musicale e dopo molte riflessioni) bisogna essere innanzitutto appassionati smodatamente dell'ascolto della musica, nel qual caso non ti puoi certo fermare alle cose che sentono tutti ma vai alla ricerca di cose che ti possano stimolare. Nel mio caso poi la casualitá ha voluto che fossi esposto alle sonoritá di cose come Pink Floyd, Yes, King Crimson, Santana giá alla verde etá di 11 anni e credo proprio che mi abbiano plasmato in certo tipo di gusto, anche se non ho mai seppellito il mio gusto per l'ascolto di una normale canzone di 3' (non a caso il mio primo singolo a 7 anni fu Frank Sinatra ed il primo LP I Beatles). La cosa buffa (e premetto che potrebbe sembrare presunzione ma é solo la realtá dei fatti) é che da sempre mi riesce piú facile l'ascolto di cose complicate e "strane" piuttosto che di musica "tradizionale", l'elettronica piú ostica la colgo al primo ascolto e magari per apprezzare I Led Zeppelin mi ci vogliono anni o inizio ad ascoltare Leonard Cohen a piú di 30 anni e all'inizio mi lascia pure in po' freddino (adesso praticamente lo idolatro). In ogni caso la nicchia che piú adoro e che mi ha format indelebilmente é quella di quello che negli anni '70 veniva chiamato krautrock, come se il fatto di essere tedeschi unisse tutti stilisticamente, quando in realtá ogni gruppo o solista era diversissimo, in comune peró l'approccio anticonformista e la voglia di sperimentare qualsiasi cosa passasse loro per la testa: Agitation Free, Amon Duul II, Ash Ra Tempel (e Manuel Gottsching da solo), Can, Faust, Harmonia, Kraftwerk, Neu, Popol Vuh, Conrad Schnitzler, Klaus Schulze, Tangerine Dream I nomi che ci hanno regalato indimenticabili pagine di musica fuori dagli schemi, soprattutto nei primi anni e credo che tutto ciói che ho poi ascoltato di "strano" mi sia stato facilitato da questi ascolti di adolescente. Come disse una volta il grande Philip Glass, senza cose come Tangerine Dream e Klaus Schulze la sua musica sarebbe sembrata provenire da Marte e personalmente sono sicuro che ho potuto apprezzare il genio del minimalismo anche e soprattutto perché "preparato", cosí come la musica dodecafonica e atonale di grandi come Schoenberg, Stockhausen, Penderecki o anche lo Zappa sinfonico o il punk-jazz di John Zorn, non sono cose che si ascoltano fischiettando dopo una compilation dei Rolling Stones (con tutto il rispetto!). Mente aperta e voglia di ascolto possono dare enormi soddisfazioni con le cose giuste (ovvio che ognuno poi deve trovare le sue, c'é molto di interessante ad esempio nella elettronica anni '90 tipo Autechre e Aphex Twin), cosí come sono molto interessanti I crossover, maestro assoluto il compianto Frank Zappa, capace di passare nello stesso brano dall'atonalitá al motivetto da stupid song (che lui come me amava in fondo), per non parlare ovviamente dell'utilizzo sublime dell'elettronica fatto da Bowie, quello che conta é stimolare l'ascolto e qualsiasi brano "normale" puó essere reso interessante da qualcosa che squaderna la normalitá. Naturalmente allo stesso tempo adoro il semplice piacere di mettere su un CD di un Elton John e lasciarmi andare ad un ascolto privo di asperitá ma piacevole e musicalmente vario. W la musica dai Ramones (forse la cosa musicalmente piú semplice che possiedo) a Penderecki (l'altra campana)!