Avete notato che il gioco mostrato dalla Roma nelle ultime partite assomiglia sempre più a quello di una squadra di rugby?
Appena recupera palla a centrocampo partono con azioni simili alle azioni alla mano: palla che passa velocemente da un uomo all'altro con tutti in linea o leggermente scalati: De Rossi, Aquilani, Perrotta, Taddei, Tommasi, Mancini, Totti e spesso si mette l'uomo da solo senza avversari davanti alla linea di meta, pardon alla porta. Oppure le percussioni del singolo che nel rugby fanno a centrocampo per guadagnare metri, dribblando in velocità con finte gli avversari e calpestando il malcapitato avversario che cerca di frenarne lo slancio, e magari poi lanciando l'attaccante veloce, ecco ieri una percussione l'ha fatta Chivu nel primo tempo: palla presa a centrocampo, scatto verso l'area avversaria, tre dribbling ed azione conclusa guadagnando un rigore. Oppure Totti contro il Chievo in occasione del secondo gol.
E poi quando la Roma non è in possesso della palla cerca sempre di bloccare l'avversario con una tecnica simile al placcaggio: due uomini addosso al portatore di palla avversario finchè lui non sbaglia il passaggio, difficilmente gli avversari riescono a superare la metà campo.
Ultima cosa, la Roma come certe grandi squadre di rugby (Inghilterra, All Blacks) stronca gli avversari nel secondo tempo: fa tanto di quel pressing, tante di quelle ripartenze che alla fine rimane una sola squadra in campo ed anche ieri, se avesse voluto poteva dilagare negli ultimi minuti.