La Roma, le altre squadre ed i pennivendoli

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La Roma, le altre squadre ed i pennivendoli

Messaggioda carlomatt » lunedì 6 febbraio 2006, 15:03

Questa Roma sta gettando nel panico tutti gli addetti ai lavori perchè nessuno ha ancora capito esattamente come gioca e, peggio ancora, non riescono a trovare una squadra del presente o del passato alla quale assomigli. E quindi si passa da giudizi da rosiconi (fabio capello, tanto per non fare nomi) che affermano che il gioco della Roma è catenaccio puro, difesa e contropiede ad altri che paragonano la Maggica all'Olanda del '74 con Totti novello Johann Crujiff. La verità è che nessuno finora ci ha preso.
La Roma gioca con una difesa a quattro con Panucci più spesso di Cufrè che va a supportare il centrocampo quando abbiamo la palla, inoltre se la palla l'hanno gli avversari la nostra difesa diventa a cinque con De Rossi che va a fare il terzo centrale e sbroglia più di una situazione da vero e proprio difensore e poi ci sono le incursioni dei centrocampisti in attacco. E qui devo rimpiangere la mancanza di Aquilani perchè Dacourt sarà pure bravo a chiudere ma in attacco non si inserisce proprio mai e soprattutto la porta non la inquadra mai. Oggi come oggi Aquilani è tutta un'altra cosa, altra classe, altra velocità ed altro tiro.
Amantino a sinistra è letale come un cobra mentre Taddei invece appare un pò stanco: se sprecasse meno energie a farsi venti volte il segno della croce ogni volta che tocca palla potrebbe correre di più.
Su Perrotta ormai c'è poco da dire, sabato ha fatto un gol da brasiliano ma è anche vero che Totti gli ha messo sui piedi un pallone talmente bello e talmente docile che non puoi non farci una giocata da fenomeno.
Adesso aspettiamo il ritorno di Montella il quale, nella partitella del venerdì ha giocato alle spalle di Totti e non davanti! Sarà la nuova, ennesima invenzione di Spalletti?

Altra cosa. Nel weekend a casa ho guardato qualche spezzone di partite del campionato inglese e spagnolo, Chelsea, Tottenham, Liverpool, Real, Barcellona ed anche la Coppa d'Africa.
Fino a qualche mese fa mi piaceva guardare queste partite perchè vedevo belle giocate, schemi etc. Adesso non è più così: a confronto con la Roma dell'ultimo mese tutte le altre squadre sembrano un'accozzaglia di gente che sembra messa insieme all'ultimo momento, passaggi che sembrano improvvisati e gol che appaiono casuali.
La Roma adesso è musica: sembra una sinfonia diretta da un grande maestro d'orchestra, tutti gli strumenti che entrano al momento giusto, un ritmo perfetto, mai una stonatura e ci sono anche gli assoli, fantastici!!
E' evidente che la scelta di Bruno Conti di volere Spalletti come allenatore piuttosto che Guidolin o Cosmi è stata una scelta vincente.
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Messaggioda ygghur » lunedì 6 febbraio 2006, 15:45

Una volta si diceva che una squadra per essere forte doveva avere la famosa "dorsale": portiere, stopper, regista e centravanti. Vecchio calcio. Questa Squadra (invito tutti ad usare sempre la maiuscola) ha un portiere cosí cosí, non ha un vero e proprio stopper, fortunatamente fa allegramente e felicemente a meno del regista ed ha il centravanti forse piú anomalo degli ultimi 35 anni (eccetto Chiodi, forse...). Normale (come direbbe Hidegkuti-Totti), che i critici italiani, notoriamente alla lettera A o massimo B dell'alfabeto tattico, non ci capiscano una mazza. I due giocatori chiave di questa Squadra (non necessariamente i due migliori, sia chiaro) sono De Rossi e Perrotta, su questo non credo ci possano essere dubbi. Come giustamente dici, De Rossi, oltre che diga di centrocampo, funge spesso da preziosissimo difensore aggiunto, tanto da formare addirittura una specie di temporanea difesa a 3 quando i terzini stanno "troppo" avanti ed inoltre quando gli rode il culo si fa piú di mezzo campo con una delle sue mai banali incursioni oppure per andare a prendere l'ipotetico cross. Se proprio dobbiamo fare paragoni, oso dire che assomigli e non poco all'ultimo Mattheaus, quello che giocava a volte anche da libero, se solo ne avesse pure il micidiale tiro da fuori...
Perrotta é l'uomo ovunque, quello che attacca sempre gli spazi, che si infila in qualsiasi pertugio, dovunque trovi un binario lungo il quale correre, forte di un'energia che sembra inesauribile, ma anche quello che raddoppia contiuamente a centrocampo, che ripiega perfino in difesa, che propone continuamente l'uno-due, il giocatore della Roma che piú spesso sa farsi trovare smarcato ed in buona posizione. Totti ed Amantino sono le stelle, Mexes il difensore che ci mancava, ma loro due sono l'anima tattica del buon Lucio, sarei curioso (ma spero di non soddisfare detta curiositá...) di vedere una Roma senza entrambi.
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