da stargazer » martedì 18 dicembre 2012, 14:19
Tutto molto bello, ma poi né Velasco né Montali sono riusciti a portare la stessa cultura nel calcio. Perché? Perché mentre nel basket, nel tennis, nella pallavolo e nel ping pong gli arbitri sono ininfluenti, nel calcio gli arbitri decidono i risultati. Lo fanno da sempre perché si vuole che sia così. Quindi è inutile dire ai tuoi che hai perso perché il Chievo ti è stato superiore quando al primo avversario che sfiori ti becchi l'ammonizione perché la partita dopo giochi col Milan, quando invece di darti un rigore fanno continuare l'azione facendo finta di non vedere un fuorigioco e prendi gol. Semplicemente non si applica, punto.
Che cultura della vittoria vuoi applicare in un paese dove il Prefetto emette un'ordinanza, una società non la rispetta, viene punita, ma si cerca per mesi una scappatoia per annullare la punizione? Dove lo sconosciuto qualunque becca 3 anni di squalifica e l'uomo noto 3 mesi d'estate per lo stesso reato? Vai a dire a Pagotto che ha visto la sua carriera interrotta perché si è dopato più di Cannavaro, il quale invece è potuto diventare campione del mondo.
In Italia, ma direi in tutto il mondo del calcio che è una grande immensa Italia, vince solo chi ha più soldi e potere, non esiste cultura della vittoria che tenga.
"Per comprare un giocatore devo rimanerne affascinato, mi devo emozionare." (Walter Sabatini)