Carraro dorme (Dalla Cazzetta)

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Carraro dorme (Dalla Cazzetta)

Messaggioda carlomatt » mercoledì 13 luglio 2005, 13:26

Crisi, Carraro si svegli


E' l'ennesima estate fatta di fideiussioni, debiti tributari e piazze in tumulto. Urge una riforma con il taglio di 13 società professioniste
di Paolo Condò

MILANO, 13 luglio 2005 - Non ne possiamo più di fideiussioni, contenziosi, debiti tributari e lodi assortiti. Non ne possiamo più di avvelenarci l’estate consultando gazzette ufficiali e testi unici perché i presidenti non pagano le tasse da anni ma, una volta beccati, anziché farfugliare imbarazzate parole di scusa mettendo mano al portafogli, con voce stridula reclamano favori, condoni, rate e regalie varie, quasi fossero dalla parte della ragione. Altrimenti chiamano il politico locale: costringendolo a una figura da imbecille (l’ha raccontato qui Sebastiano Vernazza il 5 luglio) perché di solito non ne sa nulla, ma pur di blandire il collegio elettorale quattro sciocchezze sul "blasone che non si può dimenticare" le sgancia.
Senza contare che la famosa piazza, ovviamente minacciosa, ormai si sventola senza pudore: responsabile di eventuali incidenti non è mai chi ha beffato le regole, ma chi ha preteso di farle rispettare. Del resto, se addirittura il capo del governo giustifica con ragioni "sociali" la spalmatura del megadebito laziale, perché il presidentino di provincia non dovrebbe agitare il fantasma dell’ordine pubblico?
Oltre alla dignità dei singoli dirigenti, è del tutto evidente come in questi anni sia mancata la capacità (ma meglio sarebbe dire la volontà) di governo "politico" dell’ambiente, intendendo con questo la forza di rispondere no al ricattatore di turno: sprezzante dei superiori interessi del gioco, oggi ciascuno ha un precedente da tirare in ballo, e chi se ne frega se il sistema va a fondo. Così i campionati si sono gonfiati come la rana di Fedro (l’ultima è che stanno riprogettando una B a 24), e ogni estate la federazione organizza un po’ di funerali, salvo vedere i club-zombi tornarsene allegramente a spasso in attesa del fallimento successivo.
E’ ora che Franco Carraro si riappropri del suo ruolo politico e riformi la serie C riducendo drasticamente il numero di squadre: a quel livello non reggiamo 93 società professioniste, e quindi è inutile ripescare, al posto di chi sparisce, formazioni di paese che nel giro di un anno si trovano l’acqua alla gola. Vanno tagliati subito almeno 13 club, scendendo a 80, per poi affrontare, nel giro di due stagioni, il nodo della A (l’optimum è 18) e della B (20). Qualcuno protesterà, ma chi dirige deve saperlo sopportare; dando sempre ragione all’ultimo che parla, ci si riduce come ci siamo ridotti.
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Re: Carraro dorme (Dalla Cazzetta)

Messaggioda marceloski » venerdì 15 luglio 2005, 23:38

carlomatt ha scritto:Crisi, Carraro si svegli


E' l'ennesima estate fatta di fideiussioni, debiti tributari e piazze in tumulto. Urge una riforma con il taglio di 13 società professioniste
di Paolo Condò

MILANO, 13 luglio 2005 - Non ne possiamo più di fideiussioni, contenziosi, debiti tributari e lodi assortiti. Non ne possiamo più di avvelenarci l’estate consultando gazzette ufficiali e testi unici perché i presidenti non pagano le tasse da anni ma, una volta beccati, anziché farfugliare imbarazzate parole di scusa mettendo mano al portafogli, con voce stridula reclamano favori, condoni, rate e regalie varie, quasi fossero dalla parte della ragione. Altrimenti chiamano il politico locale: costringendolo a una figura da imbecille (l’ha raccontato qui Sebastiano Vernazza il 5 luglio) perché di solito non ne sa nulla, ma pur di blandire il collegio elettorale quattro sciocchezze sul "blasone che non si può dimenticare" le sgancia.
Senza contare che la famosa piazza, ovviamente minacciosa, ormai si sventola senza pudore: responsabile di eventuali incidenti non è mai chi ha beffato le regole, ma chi ha preteso di farle rispettare. Del resto, se addirittura il capo del governo giustifica con ragioni "sociali" la spalmatura del megadebito laziale, perché il presidentino di provincia non dovrebbe agitare il fantasma dell’ordine pubblico?
Oltre alla dignità dei singoli dirigenti, è del tutto evidente come in questi anni sia mancata la capacità (ma meglio sarebbe dire la volontà) di governo "politico" dell’ambiente, intendendo con questo la forza di rispondere no al ricattatore di turno: sprezzante dei superiori interessi del gioco, oggi ciascuno ha un precedente da tirare in ballo, e chi se ne frega se il sistema va a fondo. Così i campionati si sono gonfiati come la rana di Fedro (l’ultima è che stanno riprogettando una B a 24), e ogni estate la federazione organizza un po’ di funerali, salvo vedere i club-zombi tornarsene allegramente a spasso in attesa del fallimento successivo.
E’ ora che Franco Carraro si riappropri del suo ruolo politico e riformi la serie C riducendo drasticamente il numero di squadre: a quel livello non reggiamo 93 società professioniste, e quindi è inutile ripescare, al posto di chi sparisce, formazioni di paese che nel giro di un anno si trovano l’acqua alla gola. Vanno tagliati subito almeno 13 club, scendendo a 80, per poi affrontare, nel giro di due stagioni, il nodo della A (l’optimum è 18) e della B (20). Qualcuno protesterà, ma chi dirige deve saperlo sopportare; dando sempre ragione all’ultimo che parla, ci si riduce come ci siamo ridotti.


E dell'aiuto che la FIGC doveva darci nel ricorso al TAS? Non pervenuto.....
Soli contro tutti.
:cry:
Ciao a tutti.

Marcello

Ma per questa Roma la vittoria deve diventare la normalità (Spalletti)
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