La par condicio del giornalista di Indiscreto.it

Tutto quello che non è Roma.

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La par condicio del giornalista di Indiscreto.it

Messaggioda carlomatt » venerdì 4 novembre 2005, 17:30

Per non farsi mancare nulla per non farsi accusare di essere antiromanista ecco un altro pezzo del solito pseudogiornalista. Il metodo è sempre lo stesso: raccontare dei fatti, sputtanare persone, società, ambienti ma sempre lasciando nell'anonimato la sua fonte, insomma il tipico metodo da delatore e da spia.

Da Indiscreto.it

Il capopopolo calcolatore
di Dominique Antognoni
> 2/11/2005


Visto che nel nostro piccolo (anzi, piccolissimo) ci abbiamo preso gusto nel dire cose che altri giornalisti sanno ma fingono che non siano mai accadute, ecco un paio di episodi dell'ultimo derby romano, raccontate da un giocatore questa volta laziale (finiremo nel 2012 di rispondere alle e-mail romaniste, quindi oggi ci dedichiamo all'altra sponda), che vi ha preso parte (eh sì, nemmeno questa volta il giocatore è fantomatico). In pratica il nostro amico (è un modo di dire, nel calcio siamo tutti conoscenti) ci ha detto che è rimasto impressionato come non mai dalla freddezza di Paolo Di Canio, che ovviamente conosceva già bene, essendo suo compagno, ma che mai aveva visto in questa luce. Spieghiamoci: non è vero che Di Canio sia un istintivo, che il suo amore per la Lazio lo spinga a gesti di agonismo estremo e gesti di vario tipo, senza controllo. Nel derby di dieci giorni fa il trentasettenne giocatore fa ha impressionato anche i suoi compagni per il tempismo con cui si è preoccupato di uscire bene dalla situazione della monetina lanciata in campo (sempre belli, i gesti dagli spalti italiani: ma si sa, l'amore ti porta a tutto), dicendo subito all'arbitro che lui non c'entrava nulla. Poi un suo fallo duro su un giocatore della Roma ha portato alle proteste dei calciatori giallorossi; si rischiava una rissa, invece Di Canio, con una calma abbastanza strana vista l'adrenalina che sembrava avesse in corpo fino ad un attimo prima, si è scusato come se fosse in salotto a bere un the caldo con i pasticcini. Però il gesto di maggior impatto per gli altri ventuno giocatori è stato quando, vedendo Siviglia in leggera difficoltà, Di Canio gli si è avvicinato dandogli tre schiaffoni: così, per svegliarsi. Gesto sfuggito alle mille telecamere, ma ovviamente non a Siviglia né a chi gli stava vicino. Insomma, si dirà, come fa un fratello maggiore oppure un buon padre di famiglia...Poi l'esultanza dopo la curva, a fine gara, era tutta una prova d'attore degna del miglior Oscar. Così perlomeno l'hanno interpretata i suoi compagni, in un misto di perplessità ed ammirazione (veramente chi ce l'ha raccontata era più perplesso che ammirato). Insomma, al di là del merito delle sue azioni, Di Canio è tutto tranne che un emotivo o uno stupido. A questo punto la domanda è una sola: visto che in campo ormai cammina, cosa insegue Paolo, alla fine della carriera? Magari una candidatura...

Dominique Antognoni
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Messaggioda stargazer » venerdì 4 novembre 2005, 21:25

Carlo, se riposti un altro scritto di questo buffone ti banno! :)
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