se 6 fatto, 6 fatto!!!

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Messaggioda koala » giovedì 14 giugno 2007, 11:40

E' stato incastrato da un controllo antidoping del 28 aprile
Il portiere del Crotone era già stato squalificato nel 1999
Cocaina, Pagotto ancora positivo
e stavolta rischia la radiazione
Era una promessa del calcio italiano: potrebbe non giocare più

ROMA - Undici anni fa, con i rigori parati a Raul e De La Pena, Angelo Pagotto regalava l'Europeo under 21 all'Italia nella finalissima contro la Spagna. Gli addetti ai lavori erano convinti che fosse nata una stella. Oggi Pagotto è un passo dalla radiazione: per la seconda volta è stato trovato positivo alla cocaina. La stella, tra sventure ed errori, si è spenta da sè. Ad incastrare il portiere del Crotone è stato un controllo antidoping di un mese e mezzo fa. Il Coni ha trovato delle tracce di Benzoilecgonina (metabolita dalla cocaina) durante un esame nel post-partita di Crotone-Spezia, il 28 aprile 2007.

E' la seconda volta. Già nel febbraio 2000, quando difende la porta del Perugia Angelo Pagotto viene trovato positivo alla cocaina dopo un match contro la Fiorentina. Pagotto si difende sostenendo di essere stato vittima di uno scambio di provette. Il processo penale per accertarlo, però, finisce con un'archiviazione. La squalifica è lunghissima, da record: 20 mesi. Dovevano essere 24, ma l'allora commissario straordinario della Federcalcio Gianni Petrucci intercede per lui.

La carriera. Inizia nelle giovanili del Napoli. Quindi il trasferimento alla Pistoiese in C1. Una stagione da titolare fisso e la Sampdoria lo nota: nel 1995-96 Pagotto veste il blucerchiato. E' la riserva del grande Walter Zenga: lo osserva, impara, finisce per scavalcarlo. E ottiene la chiamata di Cesare Maldini in Under 21. E' l'estate della consacrazione: gli azzurrini vincono contro la Spagna: i due rigori parati da lui, di cui uno al madridista Raul, sono decisivi per la vittoria.

L'anno dopo arriva la grande squadra: è in rossonero. Purtroppo per lui, incappa nell'anno orribile dell'undicesimo posto. Quindi lascia Milano per tornare in provincia: Perugia (ottima stagione, culminata con la promozione), Empoli, Reggiana e ancora Perugia nel 1999 quando arriva la prima squalifica per cocaina. Il presidente del grifone Gaucci gli rescinde il contratto e lui si deve allenare da solo.

Finito l'incubo, Pagotto riparte dalla Triestina in C1. E' titolare e partecipa alla promozione in B. Ma la sfortuna è dietro l'angolo: l'anno dopo si rompe il ginocchio e viene ceduto all'Arezzo. Altra promozione e altro anno di B. Per Pagotto si riaprono le porte di una squadra blasonata: il Torino lo acquista, ma non lo fa mai giocare e lo "parcheggia" prima al Grosseto e poi al Crotone. In Calabria, Pagotto gioca solo cinque partite. Sfortunatamente per lui, i controlli antidoping colpiscono anche i panchinari.

Da Maradona a Flachi, calciatori nella polvere. Angelo Pagotto rischia di seguire le orme di Jonathan Bachini che fu radiato un anno fa, dopo esser stato "pizzicato" per la seconda volta con la cocaina in corpo.
Il calcio italiano scoprì le squalifiche per cocaina con gli argentini: Diego Armando Maradona e Claudio Caniggia. "El pibe" di stop ne subì addirittura tre. Il primo nel 1991: un anno e tre mesi. Caniggia, nel 1994, si fermò tredici mesi. Giocava nella Roma.
Andò peggio al russo Igor Shalimov: nel 1999 si beccò due anni. Aveva passato i trenta, preferì ritirarsi.
L'ultimo caso di doping alla cocaina prima di Pagotto risaliva a maggio quando il fantasista della Sampdoria Francesco Flachi è incorso in una squalifica di 16 mesi.
Diceva Papa' Piero: "Noi abbiamo gia' vinto!!!"
Diceva Peppematto:"chi si estranea dalla lotta è un..... Belli siamo e belli resteremo. Ciao Belli!!!!!!!!!!!"
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