Indagati per illecita concorrenza con minacce e violenza
stessi reati già contestati ai Moggi. La Fgci ascolta gli arbitri
Caso Gea, avvisi di garanzia
anche a Chiara Geronzi e Zavaglia
ROMA - Dopo il presidente della Gea Alessandro Moggi e il padre Luciano, la procura di Roma ha inviato un avviso di garanzia anche ai due soci fondatori della società di procuratori sportivi Chiara Geronzi e Franco Zavaglia. A decidere il provvedimento sono stati i due pubblici ministeri Luca Palamara e Maria Cristina Palaia che procedono per il reato di "illecita concorrenza con minacce e violenza". Si tratta dello stesso tipo di reati che è stato già configurato per Moggi padre e figlio. Gli inquirenti starebbero inoltre valutando la possibilità di notificare un avviso di garanzia ai due nuovi indagati.
Le prime reazioni. Intanto, con l'allargarsi dell'inchiesta si registrano le prime reazioni. L'arbitro Stefano Farina commenta così la notizia di un suo coinvolgimento nell'inchiesta: "Se c' è qualcosa di poco pulito nel calcio, è giusto fare pulizia. Mi hanno tirato in ballo in faccende a me estranee, ma sono convinto che anteporre il proprio interesse personale all'etica è contro le regole".
Le audizioni al Can. Si è intanto messa in moto anche l'indagine condotta dalla Fgci. Questa mattina il primo ad essere ascoltato dall'ufficio di Italo Pappa è stato Manfredi Martino, segretario della Commissione arbitri nazionale di Serie A e B, arrivato nella sede dell'Ufficio Indagini alle 8.30, accompagnato dal suo legale senza rilasciare dichiarazioni.
Le audizioni proseguiranno con altri esponenti del mondo arbitrale: l'Ufficio Indagini ascolterà domani i direttori di gara Paolo Bertini, Stefano Cassarà e Antonio Dattilo. Prevista, inoltre, la presenza di alcuni assistenti. Dopo il 16 maggio sarà il turno dei dirigenti delle società, ma nel corso della fase istruttoria non sono previste comunicazioni ufficiali da parte della federazione.