Partita assurda, che riporta alla memoria le più fosche pagine della parte finale della gestione Garcia: con sin troppa facilità la Roma si porta avanti 2-0 con Digne e Nainggolan, per poi farsi risucchiare nel vortice dello psicodramma con un crescendo di errori tecnici imbarazzanti che portano gli orobici sul 2-2 grazie alle reti degli ex D'Alessandro e Borriello. Ancora frastornata, la squadra giallorossa subisce ad inizio ripresa il gol del sorpasso (sempre Borriello), ma una reazione organica e degna di tal nome, in tutto il resto del secondo tempo, non si vedrà mai: gli undici di Spalletti sono poco lucidi e producono pochi rischi agli avversari, che anzi rischiano il poker in un paio di occasioni sempre con lo scatenato (te pareva) Borriello. Entrano El Sharaawy e Totti, ed è proprio il tanto bistrattato Capitano a togliere le castagne dal fuoco a 5' dal termine andando a risolvere con un tiro secco e preciso (uno dei suoi, insomma) un'azione prolungata nell'area atalantina. Tre pari, e ci sarebbe anche il tempo per un clamoroso 4-3 grazie ad un lancio al bacio sempre del Capitano verso Dzeko, che decide però di non rovinare la sua domenica fatta di gol mangiati ed errori grossolani sprecando (con grande coerenza) il gol del vantaggio da pochi passi.
Una partita di meno, -5 dal Napoli e +4 sull'Inter. Se non si vince mercoledì con il Torino sono dolori.