Sarà vero?

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Sarà vero?

Messaggioda carlomatt » venerdì 1 aprile 2016, 9:46

Totti: "Gioco gratis per un anno". Ma Pallotta dice no

La mossa del capitano giallorosso per restare un'altra stagione e chiudere la sua carriera come vuole lui. Ma la società non è d'accordo
di MATTEO PINCI e FRANCESCA FERRAZZA

ROMA - "Gioco un anno gratis". La mossa estrema, finale di Francesco Totti per tentare di raggiungere un accordo con la Roma e restare per un'altra stagione, l'ultima della sua carriera.

Una mossa decisa, fatta con il cuore, per dimostrare anche al club che non può certo essere per una mera questione economica se lui, il simbolo di vent'anni di storia giallorossa, vuole continuare a giocare. Totti ha proposto alla società di prolungare per un anno il contratto che scadrà il prossimo 30 giugno senza incassare un solo euro, come fece anni fa anche Damiano Tommasi. Oppure devolvendo il suo ultimo stipendio interamente in beneficenza. Un'apertura totale che nelle idee di Totti poteva servire per sbloccare l'impasse e suggerire alla dirigenza di regalargli la passerella lunga dodici mesi che il capitano merita.

La Roma, però, anche di fronte a questa proposta, ha detto no. La posizione del club giallorosso è rimasta la stessa: deciderà Pallotta, e come ha già avuto modo di dire al capitano romanista, Pallotta ha deciso. Lo vede dirigente, lo vuole ambasciatore della società e non prolungherà il suo contratto.

I manager Baldissoni e Zanzi volati mercoledì a Boston torneranno con la certezza definitiva della scelta del presidente, che chiuderà così dopo 23 anni di calcio giocato (festeggiati lunedì, tra l'altro) l'avventura del calciatore più forte della storia della Roma con la squadra del suo cuore.


Vorrei ricordare a tutti che oggi è il primo di aprile....
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Re: Sarà vero?

Messaggioda ygghur » venerdì 1 aprile 2016, 12:11

Infatti potrebbe essere una fregnaccia, ma sarebbe bella se fosse vera e metterebbe Pallotta in una situazione imbarazzante.
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Re: Sarà vero?

Messaggioda carlomatt » venerdì 1 aprile 2016, 12:16

Pallotta ha prontamente smentito e definito la cosa come una bufala, è singolare che certe polemiche escano fuori a due giorni dal derby e da personaggi/giornalisti che grazie alla Roma "ce magnano".
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Re: Sarà vero?

Messaggioda rrb » venerdì 1 aprile 2016, 14:02

credo sia perlomeno curioso il fatto che il pezzo sia firmato da Francesca Ferrazza e possa assumersi come vero ...
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Re: Sarà vero?

Messaggioda carlomatt » venerdì 1 aprile 2016, 17:01

Pare che la cosa sia nata da Daniele Lo Monaco, direttore di Retesport, radio dove trasmette anche la Ferrazza. Appare sempre più come un pesce d'aprile, anche perchè Totti non ha nè smentito e nemmeno confermato.
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Re: Sarà vero?

Messaggioda thedice » sabato 2 aprile 2016, 15:18

Totti tanto con la Roma ha chiuso, basta leggere tra le righe della conferenza di Spalletti di oggi. Preparateve all'addio.
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Re: Sarà vero?

Messaggioda SpiderMax » sabato 2 aprile 2016, 21:14

Ecco le parole di Luciano Spalletti alla vigilia della sfida contro la Lazio di Pioli.

“Prima di iniziare faccio un punto sugli infortunati: oltre a Gyomber, non ci sarà Vainqueur domani: ha subito un affaticamento all‘adduttore e con dispiacere non ce l’ha fatta a recuperare. Tutti e due riinizieranno all’incirca a metà della prossima settimana. Poi ci sono un altro paio di situazioni non chiarissime ma gestibilissime se non peggiorano oggi. Per il resto sono quindi tutti a disposizione”.

È un’emozione particolare tornare in panchina al derby?

“È vero e viene trasferita da quella che è la passione per questa partita e per questa squadra, che naturalmente ti coinvolge se lavori in questa città. Però noi abbiamo anche altri obiettivi e dobbiamo essere bravi a saper gestire quelle le emozioni guardando anche i nostri traguardi stagionali”.

Dopo gli impegni dei Nazionali, come arriva la squadra al Derby e a questo sprint di fine stagione?

“Al Derby ci arriviamo bene, però mi sarebbe piaciuto giocarlo ad armi pari e cioè che anche loro avessero avuto altri obiettivi ai quali pensare in questo momento della stagione. Sento parlare di differenze: io non lo so chi ci arriva meglio, ma so che per loro noi siamo l’unica ragione. Noi, invece, ne abbiamo anche altre. Spero che i miei giocatori siano beai ad essere forti nella testa a saper gestire queste alte cose oltre che il Derby.

Come risponderebbe al sondaggio Totti titolare o no al Derby?

“Se penso a un sondaggio anche io lo farei giocare. Poi se gioca, di sicuro ha la fascia di Capitano. Ci sono tanti sondaggi che si possono fare, però gli amanti del calcio hanno ragione a essere appassionati delle belle giocate o delle belle storie di calcio e per questo motivo sarebbe giusto vederlo in campo giocare questa partita qui perché poi lui ha sempre fatto vedere delle grandi giocate nei Derby. È chiaro però che da allenatore bisogna scindere un po’ quella che è l’emozione e la passione per lo sport e andare a considerare tante cose, che io spero di fare nella maniera giusta, perché è una partita importante e un risultato importante, noi dobbiamo inseguire incessantemente quello che è l’obiettivo e cioè la Champions”.

Sono passati solo 14 mesi dalla doppietta di Totti nel Derby. Cosa è cambiato?

“Io ora le rispondo come ho risposto prima, anche se avevo detto che su Totti non avrei più risposto. Perché sennò si diventa un po’ monotoni. Analizzare una partita o guardare una partita sono due concetti differenti: l’analisi della partita tiene conto di situazioni che gli addetti ai lavori probabilmente da sentimentali e passionali non sanno vedere, perché Francesco le giocate le farà sempre. Se si tratta di giocate glie lo possiamo fare di altri cinque o sei anni il contratto, perché il piede gli rimane quello: sono altre le cose che devono essere considerate. Chi gli dice nel primo tempo di quella partita la Roma è andata sotto di due gol perché non aveva l’apporto di un calciatore a coprire degli spazi? Da un punto di vista mio la gestione di una partita diventa fondamentale e per tenere un pallino del gioco bisogna tenere la palla e correre senza la palla è la fatica più grande che si fa in una partita di calcio. Poi Totti quando ha la palla sul piede la mette come vuole, se vedi gli allenamenti è un piacere. Ma come si fa quando la palla la hanno gli altri? Totti è un passionale, quando entra in campo mette subito la palla all’incrocio dei pali. Conosce quello, metterla là, la forza la qualità, la precisione, non ci sono tanti preamboli o situazioni da dovergli mettere attorno. Lui vuole il contatto con la palla, con l’attrezzo”.

“Io di Totti ne voglio 15. Voglio gente forte come Totti e sembra che voi ne abbiate l’interesse a farne giocare uno. E lavoro per averne 15 forti come lui. Io devo far bene il mio di ruolo e non vado a interferire in altre posizioni, proprio perché è Totti è una questione delicata. Io non voglio essere messo dentro quella che è la storia di Totti: è un’altra cosa. È facile. Io debbo gestire la squadra dal punto di vista tecnico-tattico, per avere risultati che sono per noi fondamentali. Se la squadra funziona devo dare forza anche agli altri. Attraverso la crescita poi si trova il confronto di livello contro qualsiasi avversario. Io gestisco questo aspetto, sul quale non voglio interferenze perché la responsabilità è la mia. Su altri aspetti non voglio interferenze sul rapporto tra Società e Totti, perché devono dirsi tutto tra loro sul grandissimo passato avuto da Francesco in questa società. Io non devo interferire su questo aspetto”.

È deluso dalla mancata presenza della Sud allo Stadio?

“Prima di tutto mi dispiace quando vedo sui giornali certi numeri sulla previsione delle presenze del Derby. Mi sarebbe piaciuto sentire parlare di un progetto di stadio pieno. Mettiamoci tutti seduti per trovare le componenti per riuscire a riempire l’Olimpico, chiunque ci giochi. Personalmente mi adopererò per quelle che sono le mie possibilità per conoscere più cose e chiederò di poter parlare con Gabrielli per conoscere meglio la situazione, per conoscere meglio le componenti. Però sicuramente mi dispiace e penso che per i nostri tifosi sia un sacrificio enorme. Io ne ho visiti di Derby, l’ho visto lo stadio, l’ho vista la Curva Sud. Per la dipendenza da Roma che si ha in questo ambiente mi sembra difficile che ne possano farne a meno. Capisco il loro sacrificio, dunque. Poi sento parlare che a giugno si troverà la soluzione, ma bisogna trovarla prima perché noi tutti la vogliamo. Il Derby fa battere le mani, però fa battere molto di più i cuori. E i cuori quando battono fanno lo stesso rumore, anche da Testaccio, quindi da questo punto di vista noi avremo lo stesso sentimento e lo stesso apporto per questo Derby perché sappiamo bene quanti cuori batteranno per questa Roma”.

La Lazio finora ha fatto meglio contro squadre forti e domani sarete voi a dover fare la partita. Come vi approcciate a una sfida del genere?

“Noi cercheremo di vincere la partita, loro sono una buona squadra e hanno offerto buone prestazioni contro grandi avversarie perché hanno una buona rosa. Hanno un grandissimo allenatore, Stefano Pioli, che conosco e ho visto lavorare: è un professionista di prima qualità e la squadra grazie alle sue indicazioni saprà sicuramente come comportarsi in campo. Ma noi dovremo fare la partita oltre che vincerla, perché abbiamo quella mira lì: essere una squadra che si confronta con tutti con l‘idea di vincere la partita”.

Quanto è difficile pensare che oltre a Totti potrebbe tenere in panchina anche De Rossi?

“Da un mio punto di vista mio è molto più facile per quello che poi potrebbe sembrare. Io tento di far giocare i migliori, lo dice l’inno della Champions e per aspirare a quella competizione alla quale vogliamo partecipare assolutamente, dobbiamo pensare sempre a quella competizione, la Roma deve esserci stabilmente. Questo deve essere l’obiettivo e il traguardo di sempre. Daniele ha fatto dei buonissimi allenamenti ultimamente, vedi quello di ieri: niente è scontato, Daniele può essere negli undici ma bisogna valutare bene l’equilibrio di squadra, quello che propongono anche altri calciatori che hanno lo stesso ruolo suo. Io ho una rosa a disposizione e devo fare attenzione anche agli altri. De Rossi conosce il modo di pensare di un allenatore, quindi io sono tranquillissimo”.

In alcuni suoi derby con lei in panchina c’è stato un approccio sbagliato all’inizio: come sei evita questo errore?

“Io con i Derby sono in parità, tra vinti persi e pareggiati. Devo accettare il verdetto del campo, anche se ricordo bene gli episodi di quelle partite che non sono andate bene. In certi casi la squadra subì da un punto di vista di nervosismo perché entravano troppo contratti e perché forse erano poco consapevoli della loro forza. A me sembra che questa squadra sia consapevole della sua forza, che ne abbia preso coscienza e che non farà errori di nessun genere. Loro però sono una buona squadra e possono avere la meglio in certe situazioni della partita. Noi in precedenza in quegli anni lì abbiamo fatto un buon risultato e abbiamo ricevuto una grande spinta. Ne uscimmo in difficoltà e poi ci sono stati altri derby in cui abbiamo avuto enormi spinte, come ad esempio le undici vittorie.

Meglio normalizzare questa partita oppure caricarla?

“Abbiamo anche altre attenzioni, vogliamo avere altri confronti di livello. Vogliamo aprirci e vedere cosa c’è più in là, il confronto con l’Europa calcistica. Poi è chiaro che questo diventa un passaggio importantissimo però per noi il Derby non deve essere l’unica ragione di esistere”.

Nel cambiare la cultura di questa squadra la Roma deve diventare un punto di arrivo per la carriera dei calciatori?

“I giocatori lo sanno bene. Possono stare tranquilli, che non disperdano energie in questo senso. Prima di tutto da qui alla fine del campionato su quella che è la ragione di vita dei risultati della Roma, poi chi vuole andar via va via. Capiterà che sceglieremo qualcuno da mandar via e loro potranno star tranquilli, già lo sanno, non ci sono problemi. Chi ha mire importanti, prima di tutto deve giocare da calciatore importante, perché poi se ritieni di essere bravo devi far vedere di essere bravo e allo stesso tempo, quando si arriva in fondo, uno esprime le proprie ambizioni, che sono giuste. Verranno accontentati per dove vorranno andare. Non si può legare a nessuno. Si è sempre giocato a pallone e sempre si giocherà. L’obiettivo nostro è quello di avere gente che lotta per arrivare a quei risultati di cui abbiamo sempre parlato”.

Nainggolan ha detto che la Roma non è inferiore a Juve e Napoli.

“Allora vuol dire che se lui ha constatato questo e la distanza è quella lì, bisogna mettere qualcosa di più sul piatto per colmare quel vuoto. Se lui dice di essere alla pari di qualcuno che è davanti a noi vuol dire che abbiamo lasciato qualcosa”.
Creo que he visto una luz al otro lado del rio...
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Re: Sarà vero?

Messaggioda carlomatt » domenica 3 aprile 2016, 10:53

Questa notizia appare sempre più come una bufala ma il giornalista che l'ha sparata si è giustificato dicendo che l'unico che poteva sentirla, ovvero Francesco Totti, non l'ha fatto.
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Re: Sarà vero?

Messaggioda stargazer » domenica 3 aprile 2016, 14:18

thedice ha scritto:Totti tanto con la Roma ha chiuso, basta leggere tra le righe della conferenza di Spalletti di oggi. Preparateve all'addio.

Nemmeno tanto tra le righe...
"Per comprare un giocatore devo rimanerne affascinato, mi devo emozionare." (Walter Sabatini)
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Re: Sarà vero?

Messaggioda agente19 » domenica 3 aprile 2016, 22:48

Finché un allenatore vince 9 partite su 11 e l'obiettivo secondo posto non è raggiunto non c'è Totti che tenga. Amen!
Io guardo il bene della Roma.
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Re: Sarà vero?

Messaggioda caligola » domenica 3 aprile 2016, 23:36

Solo a Roma sono capaci di creare polemiche verso un allenatore che prende la squadra in corsa ed in 12 partite realizza 9 vittorie 2 pareggi e 1 sconfitta di misura la juve e persino nella giornata in cui batte la lazzie 1-4 umiliandola anche sul piano del gioco.

Gazie capitano per tutto quello che hai fatto ma IO tifo la maglia prima di tutto :daje:
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Re: Sarà vero?

Messaggioda ygghur » lunedì 4 aprile 2016, 13:51

Il problema é la pessima gestione dell'uomo Totti dall'inizio dell'era Americana. Dal messaggio non certo cifrato di Baldini, quasi un invito ad andarsene, ai finti complimenti di Sabatini, alla stima di facciata strombazzata da Pallotta, la sua presenza ingombrante non era gradita a nessuno ed il piano era di metterlo in difficoltá con un allenatore come Enrique, in teoria tutto corsa e tattica, magari "costringendolo" ad andare a finire la carriera altrove. Poi purtroppo per loro I ldiavolo come spesso ci ha messo lo zampino, l'ingombrante quasi ex (per loro) é tornato per 'l'ennesima volta ad essere necessario se non indispensabile, hanno dovuto fare buon viso a cattivo gioco e non hanno piú Saputo realmente cosa fare, se non sperare che gli facesse il piacere di levarsi di torno appena possibile. Adesso hanno caricato il povero lucio di questa incombenza, oltre quelle che ha giá, praticamente lui si é trovato a doverlo emarginare anche píú di quanto forse avrebbe giá fatto, sempre per metterlo con le spalle al muro. Come ho giá detto varie volte, peccato che Totti non sia abbastanza intelligente da capire certe cose, avrebbe fatto molto meglio ad andarsene subito, dopo le prime frasi infelici di Baldini e soci, adesso invece si é infilato in un tunnel da cui in ogni caso uscirá con una decisione a lui non gradita: smettere o continuare altrove. Mi dispiace che molti, troppi romanisti non capiscano che non c'é antitesi fra il bene della Roma e il bene di Totti, fare chiarezza (VERA CHIAREZZA) sulla sua posizione sarebbe stata una cosa positive ANCHE per la Roma, sebbene fortunatamente sembra che la squadra non risenta minimanente del forte astio che c'é fra Tott e la dirigenza. Io penso che tutto quello che vorrebbe Totti sia arrivare a giocare una partita ufficiale della Roma dopo aver compiuto 40 anni e non mi pare un favour tracendentale da fare a chi per 20 anni ha retto la Roma quasi da solo. Gli proponessero veramente un contratto al minimo e poi lasciassero che la normalitá delle cose faccia il suo corso.
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Re: Sarà vero?

Messaggioda carlomatt » lunedì 4 aprile 2016, 14:45

Totti, Toni e Di Natale: tre grandi vecchi che non capiscono

Il campionato di Serie A ha i suoi tre campioni sul viale del tramonto che stanno gestendo il loro finale di carriera in modo discutibile


Totti che non entra, Di Natale e Toni non convocati. Non è un momento d’oro per i quasi quarantenni della Serie A. Il capitano della Roma compirà 40 anni a settembre, Toni ne farà 39 a fine maggio e il capitano dell’Udinese 39 in ottobre. Tutti e tre avrebbero potuto ritirarsi in gloria, all’apice del loro successo ma hanno voluto tirare dritto. Il ritardo di mezzo secondo e il riflesso che non è più lo stesso hanno portato gli allenatori a scegliere per loro e metterli fuori. Spalletti, De Canio e Delneri sono incolpevoli; i tifosi ragionano da tifosi, gli allenatori da allenatori perché devono pensare al bene della squadra. Ma il problema è che il campione deve avere rispetto di se stesso anche e sopratutto verso la fine della sua carriera. Ad esempio, Platini si ritirò a 31 anni e 10 mesi, senza troppi tormenti.

Certo, nessuno poteva suggerire a Totti, Di Natale e Toni come e quando smettere ma adesso si sono messi nella condizione di farselo imporre. Hanno toppato l’uscita di scena; nulla di grave, per carità. Ma non facciamo gli ipocriti, non spostiamo il problema sugli allenatori “insensibili e spietati“. Cercare di sfuggire all’orologio del tempo che passa è umano ma non c’è nulla da fare, il tempo prima o poi ti acchiappa e ti fa mancare la terra sotto i piedi anzi, l’erba sotto i tacchetti.
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Re: Sarà vero?

Messaggioda agente19 » martedì 5 aprile 2016, 0:11

ygghur ha scritto:Mi dispiace che molti, troppi romanisti non capiscano che non c'é antitesi fra il bene della Roma e il bene di Totti, fare chiarezza (VERA CHIAREZZA) sulla sua posizione sarebbe stata una cosa positive ANCHE per la Roma, sebbene fortunatamente sembra che la squadra non risenta minimanente del forte astio che c'é fra Tott e la dirigenza.


Guarda che la chiarezza c'è tutta!
Spalletti gli ha detto chiaramente quello che pensa, se vuole fare l'allenatore o il dirigente si accomoda in panchina accanto a lui, se vuole fare il giocatore lo tratta da giocatore ma senza preferenze ed è quello che sta facendo.
Quindi se il bene di Totti è giocare, come sembra voglia fare, è in contrasto con il bene della Roma perché, a parte le polemiche che rischiano di destabilizzare l'ambiente, a quanto pare in questo momento c'è chi sta meglio di lui e vince le partite.
La dirigenza nella persona del Presidente ha detto chiaramente che Totti deve smettere. Purtroppo il momento arriva per tutti, sta a lui decidere se restare nella storia come colui che ha indossato una sola maglia o sciupare questo record proprio ad un passo dal traguardo.
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Re: Sarà vero?

Messaggioda ygghur » martedì 5 aprile 2016, 8:37

Spalletti ha tutto il mio appoggio, fa le sue scelte e si prende le sue responsabilitá, tecniche e non, fra l'altro come avrebbe affrontato il problema Totti lo avevo capito giá dal mancato "abbraccione" al suo ritorno. Pallotta é viceversa indifendibile in quanto a "tattica", basti pensare che non ha ancora avuto il coraggio di dire in faccia a Francesco che non ha neeanche la piú pallida idea di rinnovargli il contratto, iidipendentemente dale cifre. Padrone (é proprio il caso di dirlo), di prendere le sue decisioni, ma come dicevano I nistri (non I suoi) antenati "est modus in rebus" e, ripeto, mi dispiace notare come molti, troppi romanisti diano piú importanza all'interesse contingente di un Presidente che non passerá alla storia che al rispetto dovuto al miglior giocatore della storia della Roma, che la storia della Roma per 20 anni l ha scritta di suo pugno e che nessun revisionismo storico (che senza dubbio verrá tentato) potrá sminuire.
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