Il Prefetto...

La A.S.Roma in tutti i suoi aspetti: società, squadra, partite e tutto ciò che riguarda i colori giallorossi.

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Re: Il Prefetto...

Messaggioda caligola » venerdì 29 aprile 2016, 19:30

Per l'ultima gara casalinga della stagione, contro il Chievo, la Curva Sud potrebbe ripopolarsi per salutare la squadra. Ad annunciarlo è lo storico gruppo dei Fedayn, che in una lettera spiega i motivi della momentanea revoca dello sciopero. A riportarla è il sito forzaroma.info:

SI TORNA A CASA!

Tutte le notti, anche le più buie e peste, finiscono con il chiarore dell’aurora. Retorica? Si. E ci vuole in questo caso, perché si parla di Curva, un luogo speciale che è più un luogo dell’anima che un luogo fisico.
A Roma-Chievo la grande maggioranza dei gruppi organizzati della Curva Sud, tornerà sugli spalti. In silenzio, molto probabilmente, perché la ferita delle barriere è ancora li, sanguinante e dolente. Ma si è deciso di rientrare per l’ultima in casa, come si era deciso di uscire dopo la prima contro la Juve. Non è un semplice piegare la testa a chicchessia. Ma è un gesto plastico, concreto, reale che dimostra che chi ha torto,ed ha sempre avuto torto sulla questione è una parte ben precisa: chi le barriere le ha pensate e installate. Ed il gesto è di “buona volontà“, se vogliamo dirlo con altre parole, così i benpensanti e soloni dei grandi mass media sono contenti e possono rassicurare la “casalinga di Voghera”.

Anche se poi, non c’è nessun bisogno di dimostrare cosa sia il tifo romanista: per apprezzarlo bastava guardare i romanisti in trasferta quest’anno. Mai un problema, solo tifo, calore, colore, passione. Ebbene, a Roma-Chievo ci sarà nuovamente questa presenza, quella gente, quelle anime che hanno vagato afflitte per una intera stagione, ma che non si sono mai scostate di un millimetro nella dimostrazione della passione e della coerenza nella manifestazione civile e democratica di una legittima protesta. Non servivano e non sono mai servite “prove”. Anzi, c’è di più: è già certo che, barriere o non barriere, il prossimo anno i Fedayn e gli altri gruppi che seguiranno questa decisione, torneranno a ripopolare la Curva Sud, abbonandosi nuovamente. Non si segue la campagna acquisti-cessioni, non c’è Totti o Pjanic o Nainggolan o Pallotta, se restano o se se ne vanno a giustificare un amore che nasce con la Roma nel 1927. L’atto di fede lo si fa perché si è convintamente, profondamente, incessabilmente romanisti. Al di la di tutto il bene ed il male. Conta solo la As Roma. Adesso la palla passa al Prefetto e al Questore, vediamo chi sa essere coerente, serio, civile e democratico….NOI TORNIAMO A CASA!
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Re: Il Prefetto...

Messaggioda SpiderMax » venerdì 29 aprile 2016, 21:14

Gabrielli nominato capo della Polizia...
Creo que he visto una luz al otro lado del rio...
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Re: Il Prefetto...

Messaggioda agente19 » sabato 30 aprile 2016, 0:24

Bella cazzata,
sono stati fuori un campionato intero facendo mancare il sostegno quando era importante e rientrano adesso che niente è cambiato e gli obiettivi, a parte il secondo posto, sono tutti sfumati.
Facevano più bella figura a stare ancora fuori!!!
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Re: Il Prefetto...

Messaggioda caligola » sabato 30 aprile 2016, 0:47

Comunicato Curva Sud: Siamo noi i ragazzi della parte bassa della curva, quei ragazzi che portano avanti lo striscione ROMA.
Non ci arroghiamo il diritto di parlare per tutti ma diamo voce a tutte quelle persone che fino ad oggi ci hanno seguito ed hanno portato avanti in modo esemplare questa pacifica e civile protesta.
Siamo noi i ragazzi di Campo Testaccio, noi rappresentiamo quello splendido fiume variegato di 4.000 persone presenti il giorno del derby.
Siamo noi i ragazzi che a Roma-Sassuolo erano fuori dalla curva e che sono stati denunciati per aver manifestato in modo pacifico il dissenso verso una situazione ormai inaccettabile.
Siamo noi quei ragazzi che non hanno mai abbandonato l'AS Roma in Italia e in Europa. Siamo noi quei ragazzi a cui il sistema ha cercato di togliere voce e libertà a suon di diffide inventate e multe salate ma che ancora sono al proprio posto.
La coerenza per noi è importante.
Le barriere purtroppo sono ancora lì, è concreto e reale il rischio per quei ragazzi che hanno già preso una multa per Roma-Juve di prenderne una seconda e quindi di venire diffidati. La polizia in curva ancora c'è, l'arroganza di un sistema marcio e corrotto non si è affievolita ma resta indifferente ed indolente. Ed è per tutto questo che decidiamo di non entrare, di rimanere ancora una volta fuori da questo sistema che non ci rappresenta. A malincuore, ancora una volta, scegliamo la strada più difficile, la strada che ci fa rimanere ancora lontani dal nostro cuore che è rimasto in quella curva. Non è il momento di scendere a patti con nessuno, a testa alta portiamo avanti il nostro credo.
Noi non entriamo.
Noi non cediamo.
Noi non arretriamo.
Noi rimarremo fieramente fuori per la nostra storia. Noi tutti siamo ROMA!
CURVA SUD FINO ALLA FINE !

Quindi... la parte alta della curva (Fedayn) entra, quella bassa resta deserta.
Vedremo...

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Re: Il Prefetto...

Messaggioda carlomatt » sabato 30 aprile 2016, 10:29

Era ovvio che sarebbero venuti fuori due comunicati di segno opposto, da quando non c'è più il Commando in curva è sempre lotta di potere.
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Re: Il Prefetto...

Messaggioda agente19 » domenica 1 maggio 2016, 8:49

Se questi stanno fuori non ci fanno altro che un piacere, sono la rovina del tifo della Roma!
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Re: Il Prefetto...

Messaggioda caligola » venerdì 20 maggio 2016, 22:36



Roma, 18 mag. (askanews) - Occorre "togliere le barriere negli stadi" questo anche per una questione di cultura perché queste ultime rappresentano "un diaframma e una comoda scappatoia per i violenti. Inizialmente forse ci saranno forti problemi ma se le pene saranno ferme per chi infrange la legge risolveremo il problema". Innanzitutto quello degli stadi vuoti. A chiederlo direttamente al ministro dell'Interno Angelino Alfano è stato, questo pomeriggio, il presidente della Figc Carlo Tavecchio che insieme ai presidenti delle leghe di Serie A, B, e Lega Pro ha siglato al Viminale un protocollo per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose e della criminailtà organizzta nelle società di calcio professonistiche.

Ringraziando per l'impegno profuso dalle forze dell'ordine anche nell'ultima stagione calcistica, il presidente Taveccho ha però ricordato come in Italia "gli stadi siano vuoti. Un fenomeno notevolissimo in controtendenza con quello che accade in paesi come l'Inghilterra, la Germania, la Spagna e la Francia. In realtà - ha aggiunto - non riusciamo ad essere più competitivi neppure con il Portogallo. Dobbiamo trovare soluzioni perché la concorrenza straniera è diventata impossibile".

Tavecchio ha poi puntato il dito contro la mancanza di stadi moderni e di proprietà delle stesse società calcistiche. Una operazione di rinnovamento fallita nel 2012 quando il Credito sportivo mise a disposizione più di 800 milioni di euro.

"So che l'operazione-stadi è difficilmente realizzabile e non si potrà fare solo con i fondi delle società, ma questo è il momento giusto per cercare di porsi il problema. Non possiamo - ha lamentato - essere tacciati solo per non avere stadi di livello".
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Re: Il Prefetto...

Messaggioda stargazer » sabato 21 maggio 2016, 10:24

Noi abbiamo chi vorrebbe costruire li stadio eppure con l'arma potente della burocrazia gli stanno mettendo ogni possibile bastone fra le ruote.

Quante chiacchiere inutili.
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Re: Il Prefetto...

Messaggioda caligola » domenica 22 maggio 2016, 23:41

I milanisti hanno accoltellato due juventini, sulla gazzetta hanno fatto un trafiletto e sky ha liquidato la notizia al volo come un fatto a margine.
Se le lame erano giallorosse ci aprivano i telegiornali.

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Re: Il Prefetto...

Messaggioda ygghur » lunedì 23 maggio 2016, 10:38

stargazer ha scritto:Noi abbiamo chi vorrebbe costruire li stadio eppure con l'arma potente della burocrazia gli stanno mettendo ogni possibile bastone fra le ruote.

Quante chiacchiere inutili.


Se chi vuole costruire lo stadio avesse voluto DAVVERO costruire lo stadio, non avrebbe immaginato che esso fosse solo una minima parte di una colossale speculazione edilizia, magari si sarebbe limitato ad un progetto contenente uno stadio ed alcune attivitá commerciali in tema ed in una zona un po' piú facilmente raggiungibile da subito.
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Re: Il Prefetto...

Messaggioda stargazer » lunedì 23 maggio 2016, 11:16

Sì, però poi mi spieghi anche perché un uomo d'affari americano, indonesiano, russo, cinese o arabo dovrebbe investire valanghe di miliardi per regalare uno stadio a una società di calcio senza averne un minimo ritorno, per pura filantropia.

È da ipocriti sostenere questa società, questo sistema economico fondato sul profitto a ogni costo che viene anche prima della salute e del benessere delle persone e poi scandalizzarsi se uno, proprio il "nostro", fa speculazione per far crescere la società.

Per mia opinione personale "è tutto da rifare", ma siccome al momento il sistema è questo non ho capito perché solo per la Roma debba essere considerato immorale.
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Re: Il Prefetto...

Messaggioda caligola » lunedì 23 maggio 2016, 12:02

In un paese normale Pallotta costruirebbe lo stadio garantendosi un ritorno economico da tutto l indotto che porta lo stadio in quanto tale... ma siamo (siete) in itaGlia ed allora Pallotta non solo deve costruire lo stadio ma portarci la metropolitana, rifare la viabilita di un quartiere interno, risistemare argini, bonificare discariche, fare tutte quelle cose che numerose amministrazioni comunali hanno sempre trascurato di fare DA DECENNI. E allora ovvio che se al posto delle normali opere di urbanizzazione vuoi che ti rifaccio un pezzo di citta mi permetti di costruire qualcosa con la quale recupero i soldi che spendo per la colletivita. Oltretutto in una zona di Roma che è degradata, usata come discarica a cielo aperto e popolata da tossici e zoccole (a due e quattro zampe). Mica si parla di demolire le case dei poveri, eh..!!

Ah... a Torino il terreno dello stadio glielo hanno REGALATO ed il comune gli sta regalando anche tutti i terreni attorno (hanno sfrattato un impianto di kart che lavorava regolarmente in quell area non zoccole e tossici come vorremmo fare a Tor di Valle) per permettere alla Juve di fare alberghi, cinema, centri commerciali... ma a Torino nessuno parla di ecomostri ed i permessi arrivano a Vinovo con i complimenti dell amministrazione comunale.
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Re: Il Prefetto...

Messaggioda ygghur » lunedì 23 maggio 2016, 14:12

Non ha senso paragonare lo status della juve a Torino con quello della Roma a Roma. L'unica veritá vera, al di lá di ogni retorica buonista o cattivista, é che doveva essere chiaro dáll'inizio, a chi improvvidamente consiglió a Pallotta di comprare la Roma che cosí poi poteva fare lo stadio ed intorno allo stadio una cittadella piena di negozi ed uffici, che ci sarebbero state enormi per non dire insormontabili difficoltá nell'affare, per tutti I motivi che tutti sanno e adesso fanno finta di non sapere. Se a Pallotta fosse importato realmente uno iota della Roma in quanto societá calcistica, si sarebbe comportato diversamente ed avrebbe optato per un progetto piú fattibile, ci deve essere una via di mezzo tra il fare uno stadio e basta e costruire una cittadina grande come certi paesi dei Castelli. In ogni caso, saró davvero curioso di vedere cosa fará Jim quando infine capirá l'antifona; secondo me, come ho giá detto mille volte, una volta svanita la speculazione, cercherá di farsi da parte senza rimetterci troppo, ma temo per lui che non sará facile vendere la Roma.
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Re: Il Prefetto...

Messaggioda thedice » martedì 24 maggio 2016, 15:28

ammazza che cojoni...vabbè che repetita juvant...ma scassa anche pallorum...

penso che le posizioni di tutti siano chiare...senza offesa eh...
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Re: Il Prefetto...

Messaggioda carlomatt » mercoledì 25 maggio 2016, 9:13

Ecco un articolo preso da "Il fatto quotidiano" dove mette in risalto l'incongruenza delle decisioni dei vari prefetti e questori romani:

Stadio Olimpico: Gabrielli esulta, ma la “sua” task force è un’invenzione?

Simone Meloni — maggio 24, 2016


“Finalmente lo stadio Olimpico pieno? Avete visto, anche con le barriere. Sono felice che sia così. È la dimostrazione che allo stadio si può andare tranquillamente”. Parola di Franco Gabrielli, ex Prefetto di Roma. L’attuale capo della Polizia ha così commentato lo svolgimento della finale di Coppa Italia tra Milan e Juve, puntando ancora una volta il dito nei confronti delle tifoserie capitoline, ree, secondo lo stesso, di rivendicare il “possesso” dello stadio Olimpico con metodi illegali e pretestuosi. Durante la finale, che ha assegnato l’undicesima coccarda tricolore alla Juventus, le due tifoserie si sono rese protagoniste di coreografie e tifo. Con tanto di non rispetto dei posti, stazionamento libero su ballatoi e vie di fuga, utilizzo di artifizi pirotecnici e striscioni affissi laddove, in quest’annata, gli esponenti delle tifoserie romanista e laziale sono stati minacciati, se non propriamente sanzionati, in caso di eguale comportamento.

Inoltre, ci duole ricordare come a Gabrielli sfugga quanto avvenuto in nottata, con l’assalto di un pullman milanista a un noto locale capitolino (http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05 ... o/2753763/). Un qualcosa avvenuto senza un logico motivo e che cozza con la “nuova” visione di Roma, una città ormai militarizzata in nome della “safety” tanto richiesta dagli organi di controllo. Da capo della Polizia, dovrebbe probabilmente fornire maggiori spiegazioni in merito. Ci ha invece parlato di quanto il tifo allo stadio sia stato esemplare, omettendo come per juventini e milanisti si trattasse di un’occasione “unica”, non trovandosi di fronte al vero status da check-point di guerra quale l’Olimpico è stato ridotto per tutto il resto dell’anno.

“Per fortuna la cosa nel prossimo campionato non mi riguarderà più direttamente. Mi sconvolge un po’ che nessuno si ricordi com’era prima la situazione. Ho fatto vedere a Pallotta le immagini della Curva Sud prima delle barriere chiedendogli se negli Usa aveva mai visto una cosa del genere. Mi ha detto no”. Oltre a chiedersi come mai se “la cosa non lo riguarderà più direttamente dal prossimo campionato” una domanda sorge spontanea : quali immagini Gabrielli ha mostrato al Presidente Pallotta? Si sente parlare di Curva Sud come di “mostro a tre teste”, citando il Questore di Roma Nicolò D’Angelo, eppure il modo di fare tifo a Roma non si è mai discostato da quello da sempre esistito nel nostro Paese. Anche nelle sue pagine di cronaca nera. Di sicuro possiamo convenire su un punto; prima delle barriere c’era una differenza sostanziale: la gente frequentava lo stadio. Oggi lo diserta. E questo ci sembra un dato di fatto inconfutabile.

A proposito di confronti con l’estero, invitiamo Gabrielli (che di calcio estero, a quanto sembra, è un esperto) a riguardare le immagini della Finale di Coppa di Scozia tra Hibernian e Rangers, con pesanti scontri e invasione di campo nel finale di gara (http://www.ansa.it/sito/notizie/sport/c ... 8972b.html), oppure a mostrare al presidente Pallotta davvero tutte le immagini. Anche quelle del suo Paese, dove il movimento ultras sta prendendo sempre più piede, ricalcando proprio gli atteggiamenti aggregativi e folkloristici che luoghi come la Curva Sud hanno da sempre rappresentato. Ovviamente stando in piedi, usando torce e fumogeni, strumenti di tifo e tutto quello che determinate istituzioni vorrebbero eliminare (in questo video la tifoseria organizzata del Portland: [youtube]http://www.youtube.com/watch?v=zF8bGFb859s[/youtube]).

Ma ciò che necessita una pronta risposta da parte di Gabrielli e delle istituzioni che da mesi tentano di giustificare le misure repressive adottate allo stadio Olimpico, è l’analisi del documento a cui le stesse fanno riferimento per fortificare le proprie tesi. Vale a dire quella Task force per la sicurezza delle manifestazioni sportive (http://www.interno.gov.it/sites/default ... _sport.pdf) risalente alla stagione 2014/2015. L’ex prefetto ha ribadito in più occasioni di “non aver fatto altro che applicare una direttiva del Ministero”. Questa, tuttavia, da pagina 21 parla molto chiaro. Non si fa cenno all’innalzamento di barriere, semmai all’abbattimento delle stesse (sulla base di un percorso già intrapreso in diversi stadi italiani). Per quanto riguarda la riduzione dei settori, se ne parla per quelli che superano le 10.000 unità di capienza (cosa che non riguardava la Sud centrale, la quale contava 7.500 posti prima delle barriere ed era già divisa in due dalla scala gialla centrale voluta dall’ex Prefetto Achille Serra, proprio come richiesto dalla normativa). Nel documento si fa riferimento a “bandoni in materiale incombustibile che impediscono lo stazionamento e il transito delle persone e, nel contempo, arricchiscono l’estetica dello stadio anche a fini commerciali (sponsor)”, e non certo a veri e propri divisori, come quelli istallati all’Olimpico. Inoltre alle pagine 22, 23, 24 si parla chiaramente di “abbattimento di ogni tipo di barriera, anche per rendere più fruibile l’impianto”.

In relazione alla segmentazione dei settori si legge che “deve corrispondere una revisione del piano di afflusso e deflusso”, cosa che a Roma non è avvenuta in alcun modo. Anzi, vanno ricordate situazioni grottesche come quelle di Roma-Siviglia o Roma-Real Madrid, con file pericolosissime per l’incolumità personale (http://iogiocopulito.ilfattoquotidiano. ... -pericolo/), oppure come la gestione dei varchi di prefiltraggio, fino a qualche mese fa, fosse stata modificata in peggio. Costringendo i titolari di una Curva Sud, ad esempio, ad entrare soltanto dai varchi adibiti per la stessa. Una rigidità che, in un impianto grande e dispersivo come l’Olimpico, concorreva soltanto a creare disagi (ed è stata infatti rivista).

Infine, sempre secondo il documento di cui sopra, anche i club dovrebbero essere consultati. “Tale segmentazione è avviata in via sperimentale, di concerto con le Leghe, negli impianti individuati in base all’interesse manifestato dal club, gestori/licenziatari degli impianti stessi o negli stadi indicati dalle Leghe stesse”. Vista la solerzia con la quale D’Angelo e Gabrielli, in questi mesi, hanno spesso punzecchiato la Roma per la sua poca collaborazione e le sue posizioni avverse alle loro decisioni, ci sentiamo di dire che anche questo punto è stato bellamente ignorato.

Di fatto ci troviamo di fronte all’interpretazione “personale” di un documento che dice tutt’altro e che, paradossalmente, andrebbe più d’accordo con la protesta dei tifosi capitolini che con la politica attuata nell’ultimo anno sportivo.

Diciamo che quanto meno ci sarebbero tutti gli elementi perché il Codacons, o qualcun altro, chieda di vederci chiaro. Affinché si riesca a venir a capo di questa situazione serve la collaborazione di tutti.

Da che mondo è mondo, esiste il tifo ed esistono i suoi eccessi, che altrove sono puniti senza la demonizzazione di intere tifoserie o interi luoghi d’aggregazione.
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