Il mito di Sisifo

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Il mito di Sisifo

Messaggioda ygghur » lunedì 9 marzo 2015, 11:31

Il titolo corrisponde a quello di un interessante saggio di Camus sull'assurditá della vita, esemplificato dalla leggenda di Sisifo, condannato per l'eternitá a ripetere continuamente la stessa azione senza mai arrivare alla meta. A me oggi sembra l'esemplificazione della storia recente della Roma, fare una gran fatica per arrivare quasi in cima e poi dover ricominciare da zero o quasi, sempre con quel senso di inanitá che pervade il tifoso normale quando la squadra si "sfascia" senza che se ne riesca veramente a capire il motivo. Successe con Lucio (e lui comunque fu grande a durare molto), con Ranieri e sta succedendo con Garcia. Evidentemente c'é un destino ineluttabile a cui non riusciamo a sfuggire e, come per Sisifo, l'unica cosa possibile da fare é accettare la propria situazione e sopportarla. Personalmente come sapete l'ho giá fatto, so che la Roma non diventerá mai la fantomatica Regina di cui improvvidamente parló qualcuno, che lo stadio probabilmente non si fará ma che anche se si facesse non cambierebbe una cippa, che ogni 18 anni o giú di lí si riuscirá forse a vincere uno scudetto ma meglio non farci troppo la bocca ed accontentarsi comunque di restare sopra l'aurea mediocritá che era la nostra condizione normale. Chi si continua ad illudere fa male a se stesso. Detto quetso aggiungo peró che la societá é viceversa in obbligo di pensare che la Roma possa veramente diventare grande ed agire di conseguenza. Io, se potessi parlare con lo staff dirigenziale, proporrei una serie di cose semplicissime, che si potrebbero riasssumere nell'ossimoro: trasformare debolezza in forza. Tutto dovrebbe partire da un'analisi spietata di tutto quello che si é visto quest'anno, dopodiché dovrebbe cominciare la programmazione per il riscatto, partendo da un dato inquietante ma non in senso solo negativo: la Roma ha avuto un sacco di problemi, non c'é gioco, non c'é brillantezza, non ci sono orizzonti ecc.ecc. Tuttavia in questo marasma non ha sbracato, non ha cominciato a perdere una partita dietro l'altra, non subisce 10 occasioni da goal dalle avversarie, non viene mai (in Italia) dominata in lungo e in largo. Dunque paradossalmente una certa "spina dorsale" di squadra si é cementata, esiste e resiste anche di fronte ai molti problemi. Da questa considerazione di puó e si deve ripartire, aggiungendo i tanti mattoncini che mancano, con metafora edilizia si potrebbe dire che la Roma é una casa solida, con i servizi essenziali ma senza mobilia e suppellettili. Ci vuole quindi un bravo architetto e dei bravi mobilieri e sarebbe il caso di decidere in fretta se questi ruoli possono essere svolti da volti o se sia necessario cambiare.
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