Parole ultras: «Quest'anno non si scherza, quest'anno non avremo indulgenza
verso nessuno. Quello che è successo la passata stagione non si deve più
ripetere, ecco perché abbiamo contestato Antonio Cassano». Lo dice Willy,
Spadino, leader del gruppo organizzato Ultras Romani, uno di quelli che sono
l'anima della Sud. Ieri a Castelrotto ha guidato lui la contestazione al
giocatore, lui che ha lanciato i cori prima a voce nuda, poi col megafono.
«L'abbiamo fatto perché il giocatore deve capire l'importanza delle gente.
Io, noi ultras non siamo mica qui a chiedere autografi, a farci firmare le
magliette, ma il rispetto verso le persone ci vuole e perché lui non si deve
fermare a parlare con chi fa mille chilometri per vederlo? Che atteggiamento
è?». Per Spadino, ce n'è un altro che non va bene: «Quello verso la Sud. A
Cassano non chiediamo gratificazioni o pacche sulle spalle, chiediamo solo
che non ripeta certi atteggiamenti e che non faccia più certe
dichiarazioni». Quali? «Quelle su Capello, per esempio. Lui non parla mai,
ma quando lo ha fatto è stato offensivo verso ciò a cui noi teniamo». Eppure
Cassano è stato quel giocatore che a Perugia, tempo fa, si è messo in mezzo
tra un carabiniere e un ragazzo di curva calmando la situazione,
portandoselo via sottobraccio; eppure Cassano conosce certe dinamiche "vere"
e certi codici di comportamento: «E' questo che non mi spiego, è questo che
non ci spieghiamo: ha fatto queste cose ma mai poi gli ha dato seguito, mai
ci ha fatto sentire importanti. Non che ne abbiamo bisogno, ma nemmeno ci
dev'essere mancanza di rispetto». E'questo che chiede la curva: «Esatto,
solo rispetto, finché non ne avremo, non ne daremo e continueremo a
contestare partita dopo partita. Ripeto: quest'anno non si scherza, quest'anno
chi sbaglia deve pagare». Per questo la curva si è schierata subito con
Luciano Spalletti: «Spalletti è un grande professionista, sta facendo
lavorare la squadra come è giusto che sia e come dovrebbe essere. Noi gli
siamo accanto e l'abbiamo voluto far sapere ai giocatori. A Bruno Conti ho
chiesto di incontrare Cassano». Poi lo ha fatto direttamente lui, quando si
è avvicinato alla rete di recinzione a parlare negli occhi del giocatore.
Cassano ha risposto e si sono dati appuntamento alle 21 nel garage dell'albergo
che ospita la Roma. Alle 21.20, grazie all'intermediazione di Eusebio Di
Francesco, Spadino e altri tre ragazzi di Curva sono saliti. Più di un'ora
di colloquio, poi il verdetto: «Siamo con lui, ora ha capito e ci ha
confessato che vuole restare tanto che ha la residenza a Roma. Incidente
chiuso». Meglio così.