Un bell'articolo di Corederoma.it

La A.S.Roma in tutti i suoi aspetti: società, squadra, partite e tutto ciò che riguarda i colori giallorossi.

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Messaggioda carlomatt » mercoledì 20 luglio 2005, 18:44

NEL MONDO DELLE FIABE



Non se se capita anche a voi, ma da un po’ di tempo, forse troppo, ci si aspetta che durante una delle conferenze stampa della Roma salti fuori il Cappellaio matto, il gatto del Cheshire, la Lepre Marzolina, Tweedledee e Tweedledum, il Re e la Regina di cuori.
E abbiamo scelto volutamente personaggi di "Alice nel paese delle meraviglie" evitando qualsiasi riferimento a Peter Pan e Campanellino perché l’equivalenza tra l’Isola che non c’è e l’equipollente "società di calcio" sarebbe stata sin troppo facile.
Se osserviamo con un minimo di distacco le vicende della conferenza stampa di ieri possiamo osservare che introduceva un Direttore Generale che non c’è, coadiuvato da un Direttore Tecnico che non c’è, da un Team manager che non c’è, da un General Manager che non c’è, di una squadra che non può presentare le maglie (e in questo gli dice molto bene perchè quando le presenterà se faremo due risate) perché sta aspettando uno sponsor che non c’è, una sentenza del TAS che non c’è, una campagna acquisiti e cessioni che non c’è e, come dicono quelli che anno studiato, potremmo continuare "ad libitum".
In tutto questo gran bailamme di presenze ectoplasmatiche, perché qualcuno ci dovrà pur spiegare perché non si possano fare quelle nomine che servirebbero solo a legittimare alcune figure che oggi appaiono solo come dei facenti funzione (colpa del TAS anche questo?), è apparsa come d’incanto anche la dichiarazione del Presidente che dalle colonne del CdS ci ha fatto sapere che: “Come prima, più di prima ti amerò”, cantano Domenico Modugno e Tony Dallara.
Credeteci, proviamo un grandissimo imbarazzo nel dover commentare queste questioni perché ci verrebbe veramente di sfoderare la Durlindana e cominciare a menare fendenti a destra e sinistra, magari rischiando di colpire anche personaggi a cui dobbiamo molto e che c’hanno regalato momenti di soddisfazioni inebrianti, ma la misura e colma.
Non basteranno gli abbonamenti al “gratta e vinci” e le offerte da supermercato alla paghi due e prendi tre.
I tifosi della Roma sono gente tosta, gente con gli attributi, e se tra di loro c’è ancora qualche pischello cresciuto a Football Manager o Scudetto sulla Playstation che intona la litania del “vojo vince”, vedrete che con il tempo imparerà ad amare altri valori e troverà motivazioni in quel “grande progetto” che è semplicemente traducibile nell’adesione ai valori tradizionali della propria città di cui la AS Roma è perno insostituibile e fondante.
Non riusciamo a comprendere cosa ci sia di tanto disdicevole, per questa dirigenza, nell’impostare con la tifoseria un discorso di trasparenza e sincerità. Un discorso che partendo dalle difficoltà economiche e dalle necessità di cassa, prospetti la realtà per quella che è senza inseguire sogni e fantasie o dichiarazioni già stampate, pari pari, un anno fa, due anni fa, tre anni fa e così via.
Un "questo c’avemo e questo ve damo! Questi sono i programmi", quelli veri e realizzabili, e non le fanfaluche, di una società e di una squadra che si propone con orgoglio nel Campionato Italiano di Calcio di Serie A, e nel panorama internazionale, per quello che è: la rappresentante di Roma nel mondo.
Invece stiamo ancora alle “amichevoli” con la Juve per pagare una rata di Emerson, alle fantasie di una squadra in grado di lottare per il primo posto, alle inutili rincorse a giocatori che qua a Roma non verranno mai e non per questioni di soldi, perché questa società, a torto o a ragione, è considerata una società sputtanata.
Ed è inutile che i pifferai magici continuino a soffiare sulla disparità di trattamento che vede altre grandi allineate con la Roma dal punto di vista finanziario, con esposizioni debitorie paragonabili e con veri o presunti buchi nel bilancio.
Basta vedere chi si è comprato e chi si compra Juve, Milan e Inter e chi si è comprato o chi si comprerà la Roma.
Sincerità, trasparenza, onesta di intenti e di programmi. A questa stagione che va ad incominciare e che, speriamo di sbagliarci, propone in filigrana la disgraziata stagione precedente, ci avviciniamo con la voglia di fare il nostro dovere come sempre ma con una richiesta: non prendeteci per i fondelli.
Anche se fossimo nel mondo di Alice attraverso lo specchio, non sembrerebbe poi di chiedere troppo.
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