Se parliamo solo della bacheca allora il bilancio è nettamente negativo visto che la bacheca non è mai stata aperta per aggiungere un solo trofeo, a parte qualche trofeo estivo tipo la coppa Naranja vinta a Valencia in una partita secca contro i padroni di casa o il bonsai vinto un paio di anni fa.
Se invece vogliamo parlare dell'organizzazione e dell'adeguamento della società verso la modernità beh, allora il bilancio può dirsi positivo visto che hanno rilevato una società assolutamente assente a livello di visibilità social e, peggio ancora ai tempi di Rosella non c'era nemmeno la possibilità di poter acquistare online un biglietto per poter andare a vedere la Roma all'Olimpico. A questo aggiungiamoci che la struttura di Trigoria cadeva letteralmente a pezzi e non funzionavano nemmeno gli scaldabagni per le docce: è stato rifatto tutto, dagli spogliatoi ai campi di gioco, dalla foresteria con le camere per far stare i giocatori in ritiro senza dover andare in hotel fino al ristorante per i pasti di tutti quelli che lavorano lì.
Purtroppo sono stati commessi errori anche gravi: le plusvalenze, le maledette plusvalenze che hanno permesso a Pallotta di incassare bei soldi (sarebbe interessante sapere che fine hanno fatto i soldi incassati per Alisson, Salah, Manolas, Romagnoli e tanti altri visto che il bilancio ogni anno chiudeva in rosso), la gestione societaria e sportiva con direttori sportivi a Roma ed addetti di mercato che vivono a Londra, presidenti che non hanno più messo piede a Roma negli ultimi tre anni ma sempre pronti a scrivere tweet per dirsi nauseato dai giocatori a libro paga.
A questo ci aggiungiamo il problema dello stadio che (non) va avanti ormai da otto anni ma la colpa è più della fallimentare amministrazione grillina nella quale la Raggi non si prende nemmeno la responsabilità di far svuotare un cassonetto figuriamoci far partire un cantiere che potrebbe portare cinquemila posti di lavoro.
E concludiamo con la pessima gestione di due autentiche bandiere della Roma: Totti e De Rossi, sfrattati da Trigoria come si fa con paio di scarpe con le suole bucate.
Insomma Pallotta se ne va e credo che verrà rimpianto ancora meno di un Ciarrapico o di un Anzalone.
Adesso toccherà alla famiglia Friedkin, facciamo loro gli auguri ma è ovvio che ormai nessun tifoso darà loro fiducia a prescindere, adesso vogliamo un progetto sportivo serio, qualcosa che porti vittorie e trofei, dello "scudetto del bilancio" sinceramente ci siamo abbondantemente rotti i coglioni.