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Cotti nella testa.

MessaggioInviato: domenica 21 ottobre 2018, 7:23
da Ciccio Pallino
Credo sia evidente che oramai i giocatori non hanno nessun incentivo e sprono. Questa società non sa fornire mentalità vincente e di conseguenza nessun atleta che trova nella motivazione del team (societa-allenatore-giocatori) la forza e la costanza per tenere alta tensione ed Endurance Spirit, giocherà svuotato.
I nodi sono arrivati al pettine, quel coglione di palotta, che credeva che il calcio europeo si poteva fare senza traguardi, ora e' servito.
Non e' l'allenatore, non sono i giocatori; mancano stimoli e rispetto per una società gestita da papponi che usano giocatori come zoccole da sfruttare.
Siamo in mano ad un incompetente coatto.

Re: Cotti nella testa.

MessaggioInviato: lunedì 22 ottobre 2018, 9:04
da ygghur
Certo che é cosí, la Roma é diventata una squadra caruccia e pettinata che funziona solo quando le cose vanno bene. Il tocco finale é stato la cessioni dei due piú tosti (al limite insieme a Manolas), quelli che correvano anche quando I compagni camminavano e che male che vada imbruttivano gli avversari. Una squadra calligrafica e neanche tanto bella da vedere, seguirla é un optional ormai. Tutto il contrario della lazzie, che perde con le forti e vince con le deboli ed ha una sua fisionomia pur in una evidente mediocritá.

Re: Cotti nella testa.

MessaggioInviato: lunedì 22 ottobre 2018, 12:37
da stargazer
Quando la società non ha altri obiettivi che non siano finanziari e ogni giocatore è solo di passaggio è impossibile creare una qualunque identità di squadra. Oggi la Roma sul campo è l'emanazione diretta del suo direttivo.

Paradossalmente ne farà le "spese" proprio Pallotta, perché senza CL il bilancio crolla.

Re: Cotti nella testa.

MessaggioInviato: lunedì 22 ottobre 2018, 13:38
da ygghur
E che problema c'é? A fine stagione vende tutti I vendibili e se nel frattempo non si é sbloccato niente in ottica stadio, stacca la spina. Uno come Pallotta casca sempre in piedi, il peggio é sempre per il tifoso, specialmente quello un po' frescone che ancora ci crede.