Sabatini si è dimesso

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Sabatini si è dimesso

Messaggioda carlomatt » venerdì 7 ottobre 2016, 9:47

Roma e Sabatini si dicono addio

Oggi alle 13 in una conferenza stampa bollente il ds spiegherà le sue ragioni e la sua nuova destinazione

La notizia era nell’aria, ma da ieri è ufficiale: dopo oltre 5 anni Walter Sabatini non è più il ds della Roma. La notizia della rescissione consensuale, con 8 mesi di anticipo rispetto alla scadenza del contratto, è arrivata in serata con un comunicato a firma Pallotta: «Vorrei ringraziare Walter per quello che ha fatto per la Roma e per la sua dedizione. Vorrei anche ringraziarlo per tutto quello che ho imparato da lui. Smetti di fumare per favore!».

Sabatini era entrato nel club il 9 giugno del 2011 ed è stato di certo uno dei dirigenti più “social”, amato e odiato dalla tifoseria giallorossa. Tantissimi i movimenti di mercato (oltre 60), storiche le sue metafore (ultima quella sul gatto maculato). Tra i colpi di mercato più importanti figurano: Lamela, Nainggolan e Benatia. Ma anche tanti flop tra cui Iturbe, Destro e Doumbia. L’ormai ex ds aveva già presentato le sue dimissioni a febbraio, poi aveva deciso di restare per concludere la campagna estiva.

Oggi alle 13 in una conferenza stampa bollente Sabatini spiegherà le sue ragioni e la sua nuova destinazione (lo vogliono Bologna e Milan). Le frizioni col club sono nate dopo l’esonero di Garcia. Nel frattempo il ruolo di ds sarà assunto da Massara, storico vice di Walter. Per il futuro però la Roma vuole una figura di livello internazionale e insieme a Baldini sta sondando il terreno per Monchi del Siviglia. Altro nome caldo quello di Carli dell’Empoli. In serata pubblicato il bilancio: 219 milioni di ricavi (record) e -14 milioni il passivo. Un dato che rispetta il Fair Play Uefa anche grazie alle famose plusvalenze di Sabatini mentre Pallotta investirà ulteriori 57,2 milioni per il club.

Adesso, secondo ygghur, il futuro sarà più roseo visto che era il male della Roma anzi!, il male assoluto.
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Re: Sabatini si è dimesso

Messaggioda ygghur » venerdì 7 ottobre 2016, 10:03

Mi aspettavo questo tipo di commento. Non lo so se sará piú roseo, ma almeno sará, spero, piú lineare, meno pasticciato, meno legato agli umori e alle stecche. Chiaro che uno come lui é come un liquidatore, dopo un po' non ha piú senso che resti e, epr dirla all'inglese, "he outstayed his welcome". Addio lazziale, non sarai rimpianto.
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Re: Sabatini si è dimesso

Messaggioda carlomatt » venerdì 7 ottobre 2016, 10:51

Non hai minimamente considerato che se i bilanci sono in ordine è stato soprattutto merito del suo intuito e del suo senso degli affari perchè le plusvalenze fatte con Marquinhos, Lamela, Benatia, Pjanic e tanti altri sono esclusivamente frutto delle sue capacità, sia nel comprare che nel vendere. E poi trovami un direttore sportivo al mondo, uno solo, che non prenda le stecche.
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Re: Sabatini si è dimesso

Messaggioda ygghur » venerdì 7 ottobre 2016, 11:58

Io sono tifoso, mica commercialista (copyright Daniele De Rossi)! Se le sue capacitá tanto positive per il bilancio avessero portato anche a uno straccio di risultato o perlomeno ad avere una squadra fatta come Cristo comanda, allora il mio giudizio sarebbe diverso, da tifoso gli dó un 6-- e spero che Massara non sia il Sabatini dei poveri...
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Re: Sabatini si è dimesso

Messaggioda carlomatt » venerdì 7 ottobre 2016, 12:49

Le formazioni top e flop di Sabatini:

TOP11

Wojciech SZCZESNY
Provenienza: Arsenal
Presenze: 50
Costo: prestito gratuito

Promessa mai davvero sbocciata all’Arsenal, carattere sopra le righe e ingaggio pesante. Puntare su di lui poteva sembrare un rischio. Tra tante prodezze e qualche uscita a vuoto, arrivato nella capitale ha messo a sedere De Sanctis, conquistando Garcia prima e Spalletti poi, tanto da convincere il ds a riportarlo a Roma, nonostante l’acquisto di Alisson.



MAICON
Provenienza: Manchester City
Presenze: 69
Costo: parametro zero

Dopo il buco nell’acqua nella sua esperienza inglese e i vari problemi fisici, Sabatini ha puntato su di lui, sperando che la voglia di partecipare al mondiale di casa lo facesse tornare quello del triplete interista. Per una stagione il campo gli ha dato ragione, mostrando un Maicon straripante, carismatico e voglioso. Poi l’incantesimo è finito.

Mehdi BENATIA
Provenienza: Udinese
Presenze: 37
Costo: 13,5 milioni

Arrivato tra qualche mugugno, soprattutto per le condizioni fisiche, il marocchino si è ben presto rivelato uno degli acquisti più azzeccati dell’era Sabatini. Un leader in campo e fuori, veloce e tecnico, ha formato con Castan una delle coppie di centrali più forti della storia romanista. Come se non bastasse, Benatia, nell’anno di grazia giallorosso, ha messo a segno anche 5 reti, affermandosi senza mezzi termini, tra i centrali più forti d’Europa.

Kostantinos MANOLAS
Provenienza: Olympiacos
Presenze: 97
Costo: 13 milioni + 2 di bonus

Dopo l’ottimo mondiale in Brasile, è arrivato a Roma con l’arduo compito di non far rimpiangere Benatia. Il greco non ha però mai mostrato alcun timore, diventando ben presto idolo dei tifosi, grazie alla sua grinta e cattiveria sportiva. Al terzo anno con la maglia giallorossa, è il punto di riferimento della difesa e il desiderio di mercato di mezza Europa.

MARQUINHOS
Provenienza: Corinthians
Presenze: 30
Costo: 1,5 milioni per il prestito + 3 per il riscatto

La plusvalenza per eccellenza di Walter Sabatini. Arrivato appena 18enne dal Brasile tra l’indifferenza dei tifosi, fa letteralmente innamorare Zeman che, nonostante la giovane età e la pochissima esperienza, ben presto lo preferisce al veterano Burdisso, come centrale al fianco di Castan. Una stagione da predestinato, poi la cessione al PSG per 31,4 milioni di euro.

Kevin STROOTMAN
Provenienza: PSV
Presenze: 51
Costo: 16,5 milioni + 3,5 di bonus

Nell’estate in cui il salto di qualità sarebbe stato inevitabile, con diverse big d’Europa a fargli la corte, in particolar modo il Manchester United, Sabatini riesce a portarlo nella capitale. Sin dalla prima partita prende in mano il centrocampo diventando un punto di riferimento per la squadra e i tifosi. Un infortunio lo ferma sul più bello, lasciando l’amaro in bocca ai romanisti, consapevoli di avere in squadra un vero e proprio campione. Dopo 2 anni di calvario, il numero 6 giallorosso è tornato a prendere il posto in mezzo al campo e la fascia da capitano in nazionale.

Miralem PJANIC
Provenienza: Lione
Presenze: 185
Costo: 11 milioni

Arrivato l’ultimo giorno utile per i trasferimenti, nella prima stagione da ds della Roma per Sabatini è stato, fino a quest’estate, l’unico superstite di quella sessione di mercato. La discontinuità gli ha spesso portato diverse critiche, ma la classe cristallina e il piede sopraffino gli hanno sempre conservato un posto nel cuore dei tifosi giallorossi. L’anno scorso l’esplosione definitiva con 10 reti e ben 13 assist, che hanno convinto la Juve a pagare 32 milioni per portarlo a Torino.

Radja NAINGGOLAN
Provenienza: Cagliari
Presenze: 118
Presenze: 3 milioni per il prestito + 15 per l’acquisto

Dopo un’asta serrata di un freddo gennaio con la Juventus e l’Inter, Sabatini riesce a portarlo a Roma, grazie anche al gradimento del calciatore. Dopo quasi 3 anni in maglia giallorossa il suo prezzo è 5 volte superiore. Punto fermo nella Roma e nel Belgio, idolo dei tifosi a suon di gol e tackle, Nainggolan rappresenta il prototipo del centrocampista perfetto.

Erik LAMELA
Provenienza: River Plate
Presenze: 67
Costo: 15 milioni + 2 di bonus

L’amore di Sabatini per Lamela nasce da lontano, quando l’argentino era appena un ragazzo e già incantava nelle giovanili del River. La promessa di portarlo in Europa è stata mantenuta, facendone il fiore all’occhiello del suo primo mercato giallorosso. Una stagione in chiaro-scuro, prima dell’esplosione definitiva sotto la guida di Zeman per ‘el coco’, che segna ben 15 gol.

Kouassi GERVINHO
Provenienza: Arsenal
Presenze: 88
Costo: 8 milioni

Arrivato tra lo scetticismo generale, su espressa richiesta di Garcia, dopo essere stato scaricato dall’Arsenal, Gervinho resta uno dei colpi più a effetto di Sabatini. “Se avesse anche i piedi sarebbe Cristiano Ronaldo” disse Totti di lui. Praticamente imprendibile per chiunque, è stato l’arma in più della Roma per una stagione e mezza, fino alla partenza per la Coppa d’Africa, dopo la quale è calato vistosamente. Sei ottimi mesi nella stagione successiva, hanno permesso ai giallorossi di rivenderlo al doppio.

Mohamed SALAH
Provenienza: Chelsea
Presenze: 49
Costo: 5 milioni per il prestito + 15,5 per il riscatto

Il suo acquisto era già cosa fatta nel gennaio del 2015. Il ripensamento all’ultimo di Sabatini lo fece dirottare in prestito alla Fiorentina, dove fece benissimo. Dopo un’estate di polemiche, con i viola che non volevano saperne di mollarlo, il ds è riuscito a portarlo nella capitale e Salah non ha tradito le attese. 14 gol in 33 presenze nella prima stagione e riscatto obbligato per la Roma.

Luciano SPALLETTI
Panchine 32
Vittorie 19
Pareggi 7
Sconfitte 6

Con Garcia, Walter Sabatini pensava di aver portato a Roma l’allenatore perfetto. L’idillio è finito dopo 2 anni e mezzo. Spalletti, subentrato al suo posto ha riportato la Roma al vertice in appena metà campionato conquistando 14 vittorie su 19 partite. L’inizio di questa stagione non è stato esaltante, ma la sensazione è che il tecnico toscano possa essere quello più azzeccato in tutta l’era Sabatini.

PANCHINA:

CASTAN
DIGNE
KEITA
PEROTTI
BORINI
OSVALDO


FLOP 11


Mauro GOICOECHEA
Provenienza: Danubio
Presenze: 16
Costo: prestito con diritto di riscatto (non esercitato)

Suggerito a Zeman dal compianto Franco Mancini quando era ancora in vita, l’uruguaiano esordisce nella Roma con una discreta prestazione, nel diluvio di Parma. Dopo questa partita il boemo decide che sarà lui il titolare, ai danni di Stekelemburg. La sua avventura romanista, così come quella dell’allenatore, finirà in un triste Roma-Cagliari 2-4, con Goicoechea protagonista in negativo, autore di un autogol da film dell’orrore.

Ivan PIRIS
Provenienza: San Paolo
Presenze: 32
Costo: 700 mila euro per il prestito + diritto di riscatto (non esercitato)

Primo calciatore paraguaiano a vestire la maglia giallorossa, a precedere il suo arrivo a Roma, fu video virale su Youtube, in cui Neymar si prendeva gioco di lui con finte e tunnel. Presentato come terzino dalle grandi doti difensive, si fece notare presto, quando in un Roma-Bologna finito 3 a 2 per gli emiliani, fu protagonista di tutti e 3 i gol subiti. La sua stagione fu un disastro, così come quella di tutta la squadra.

Simon KJAER
Provenienza: Wolfsburg
Presenze: 24
Costo: 3 milioni per il prestito + diritto di riscatto (non esercitato)

Il biondo difensore danese fu acquistato ben 2 volte da Sabatini, con esiti diversi. Se nella prima, al Palermo, impressionò così tanto da essere inserito da Don Bàlon nella classifica dei giovani più talentuosi d’Europa, nella sua breve esperienza romana non lasciò un bel ricordo. Vuoi per la scarsa propensione al gioco di Luis Enrique, vuoi per gli infortuni, il suo ritorno in Italia è stato un flop completo.

Nicolas SPOLLI
Provenienza: Catania
Presenze: 1
Costo: 1,5 per il prestito + diritto di riscatto (non esercitato)

Forse l’acquisto meno sensato dell’era Sabatini. La difficoltà di fornire un difensore centrale a Garcia nel mercato invernale del 2015, ha fatto ricadere la scelta su di lui nell’ultimo giorno disponibile. Mai preso in considerazione, fa il suo esordio in giallorosso, con sconfitta annessa, nell’ultima giornata, quando la Roma affronta in casa il Palermo, in una partita inutile per la classifica finale.

José ANGEL
Provenienza: Sporting Gijòn
Presenze: 32
Costo: 5 milioni

Il vento spagnolo di Luis Enrique, portò in dote ai giallorossi anche questo ragazzo dalla faccia non troppo sveglia. I 5 milioni di euro spesi e il buon precampionato, fecero però sperare molti tifosi di aver finalmente trovato una pedina valida, che potesse sostituire degnamente Riise. Dopo la prima partita in campionato contro il Cagliari, segnata da una sconfitta e dalla sua espulsione, le speranze si erano già ridimensionate. Campionato anonimo e avventura terminata dopo appena una stagione.

Panagiotis TACHTSIDIS
Provenienza: Verona
Presenze: 23
Costo: 2 milioni per la comproprietà

Arrivato a Roma su precisa richiesta di Zeman per fare il regista, la stessa estate in cui la Roma provava a strappare Verratti al Pescara. Nonostante si fosse visto solo in serie B, ben presto è stato promosso titolare a spese di De Rossi e, nonostante il sinistro educato, la sua lentezza e la scarsa intelligenza tattica ne hanno fatto uno dei punti deboli del centrocampo del boemo. La sua presenza in campo non è stata comunque mai in discussione, fino all’esonero del suo mentore. Da lì in poi, qualche scampolo di partita e tante panchine.

Salih UÇAN
Provenienza: Fenerbahce
Presenze: 10
Costo: 4,75 milioni per il prestito + diritto di riscatto (non esercitato)

Presentato come uno dei più grandi talenti del calcio turco, il classe ’94 non è mai riuscito però a mostrare le sue doti. Le difficoltà con la lingua e gli infortuni, sono solo alcune delle motivazioni che hanno reso Ucan niente più che una meteora. Con l’arrivo di Spalletti, molti hanno pensato potesse finalmente trovare spazio. In realtà, con il tecnico toscano ha giocato meno che con Garcia. Il riscatto fissato a 11 milioni ha escluso ogni possibilità che restasse nella capitale.

Urby EMANUELSON
Provenienza: Milan
Presenze: 2
Costo: parametro zero

Nell’estate del 2014, conclusa la sua esperienza con il Milan, Sabatini lo porta a Roma a parametro zero. Terzino, centrocampista, ala, non si è mai capito veramente il ruolo dell’olandese, ma Garcia per lui ne aveva uno ben chiaro: in panchina. Con la Roma la sua parentesi è durata solo 6 mesi, conditi da 2 misere presenze, prima di andare all’Atalanta, a gennaio.

Juan Manuel ITURBE
Provenienza: Verona
Presenze: 55
Costo: 22 milioni di euro + 2,5 di bonus

Iturbe rappresenta senza dubbio il più grande errore di mercato di Sabatini. Mai, in tutta la sua esperienza romana si è sbagliato così tanto su un giocatore. Strappato alla concorrenza della Juve e votato da tutti come colpo del mercato, si è rivelato ben presto uno dei peggiori acquisti della storia della Roma. La bella stagione al Verona è rimasta un caso isolato e, dopo il tentativo fallito di cederlo al Bournemouth, la Roma se lo ritrova di nuovo sul groppone in questa stagione, con la speranza che il mago Spalletti possa dargli nuova luce.

Seydou DOUMBIA
Provenienza: CSKA Mosca
Presenze: 14
Costo: 14,4 milioni di euro + 1,5 di bonus

Arrivato in coppia con Gervinho, dopo la trionfante esperienza in Coppa D’Africa con la Costa D’Avorio, riesce nel record di farsi fischiare già all’esordio. Nonostante Sabatini non abbia mai negato le sue qualità, neanche dopo la cessione, ammettendo però il suo errore nella tempistica dell’acquisto, l’esperienza a Roma di Doumbia è tutt’altro che positiva. I suoi lineamenti goffi e quel famoso video in cui cantava una canzone dedicata a se stesso, sono il ricordo più tangibile lasciato nella capitale.

BOJAN Krkic
Provenienza: Barcellona
Presenze: 37
Costo: 12 milioni di euro

Che Bojan potesse andare così male non se lo aspettava nessuno. Il Barcellona, si era assicurato una spesa di 40 milioni di euro da parte della Roma, nel caso l’avesse voluto trattenere. Il piccolo Messi, era arrivato nella capitale per emanciparsi e esplodere finalmente, senza soffrire la concorrenza spietata dei fenomeni blaugrana. La sua esperienza fu deludente tanto che molto presto anche Luis Enrique, che tanto l’aveva voluto, gli voltò le spalle, preferendogli il meno quotato Borini.

Zdenek ZEMAN
Panchine: 26
Vittorie: 13
Pareggi: 4
Sconfitte: 9

Andato male l’esperimento Luis Enrique serviva un allenatore che si sposasse bene con il progetto giovani della Roma e che potesse infiammare la piazza. Il boom di abbonamenti gli diede ragione da quel punto di vista, ma i risultati in campo non furono altrettanto felici. La squadra non ha mai recepito il suo stile di gioco e l’ostinazione nel far giocare uomini non all’altezza, come Bradley e Tachtsidis lasciando in panchina De Rossi e Pjanic non lo aiutò. La sua esperienza si chiuse dopo sei mesi con la Roma che, pur di disfarsene, affidò la squadra ad Andreazzoli.

PANCHINA:

STEKELENBURG
COLE
GYOMBER
JUAN JESUS
BASTOS
GERSON
DESTRO
IBARBO
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Re: Sabatini si è dimesso

Messaggioda ygghur » venerdì 7 ottobre 2016, 15:02

Da leggere la delirante conferenza stampa, sono veramente contento di non avere piú questo disturbato mentale come deus-ex-machina.
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Re: Sabatini si è dimesso

Messaggioda carlomatt » venerdì 7 ottobre 2016, 15:44

Sabatini è personaggio che non è mai banale, forse per questo non ti piace. A Sabatini addosso una sola colpa, ovvero quella di aver puntato più sulle plusvalenze di bilancio smontando ogni anno la squadra che sulla possibilità di creare uno zoccolo duro di giocatori in grado di poter aprire un ciclo vincente.
Forse non è neanche tutta colpa sua ma dei dettami della proprietà.
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Re: Sabatini si è dimesso

Messaggioda ygghur » venerdì 7 ottobre 2016, 15:51

Cioé a me piacciono solo le persone banali? Maddai, lo conoscessi personalmente forse mi potrebbe stare pure simpatico, giudicandolo freddamente per il suo ruolo e per le sue uscite, come detto preferisco persone sane di mente nei ruoli dirigenziali della Roma. Certo che non é tutta colpa sua e gli dó perfino atto di aver candidamente ammesso che non avrebbero chiamato lui se dovevano fare il dream-team, io sono content che se ne va perché il suo personalissimo modus operandi ha permesso a Pallotta di fare il pesce in barile, adesso ci sono speranze che possa ihiziare una fase in cui succedono cose che non vediamo da 6 anni, cioé comprare SOLO giocatori che servono veramente, vendere SOLO quelli che se ne vogliono andare, tenere TUTTI quelli forti che NON se ne vogliono andare, ecc.ecc.ecc.
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Re: Sabatini si è dimesso

Messaggioda carlomatt » sabato 8 ottobre 2016, 20:01

Ho ascoltato tutta l'intervista e lui ha detto che va via perchè altri vicini al presidente scelgono i giocatori in base alle statistiche di gioco e non come fa lui vedendo DVD di notte.
Mi ha dato fastidio che abbia detto che la campagna acquisti la faceva lui in base ai giocatori che sceglieva lui, in basi ai suoi criteri e per me è sbagliato perchè in una società di calcio vanno presi i giocatori funzionali al gioco di un allenatore ed avrei preferito che avesse preso giocatori in grado di fare una Roma vincente.
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Re: Sabatini si è dimesso

Messaggioda ygghur » lunedì 10 ottobre 2016, 9:32

Cioé fino ad ora non avevi capito che faceva come cazzo gli pareva? Recentemente uno che conosce la Roma meglio di me mi ha detto: "che vuoi, Sabatini fa mercato come giocava", credo che tu sia abbastanza anziano per ricordarti come giocava il Uolter...
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Re: Sabatini si è dimesso

Messaggioda carlomatt » lunedì 10 ottobre 2016, 10:49

Articoletto interessante sulle motivazioni delle dimissioni di Sabatini:

Zero istinto, solo numeri e algoritmi: Sabatini lascia e la Roma prova il metodo “MoneyBall”

Emanuele Sabatino — ottobre 9, 2016

“Il presidente e i suoi collaboratori, giustamente puntano su altre prerogative, stanno cercando un algoritmo vincente, io vivo dentro il mio istinto, non vedo il pallone come un oggetto sferoidale, per me la palla è qualcosa, vivo il mio calcio, un calcio che non può essere freddamente rimportato alla statistica che descrive un giocatore. Credo a quello che osservo, a quello che sento e non voglio combattere queste tesi. Devo fare il mio calcio, lo devo fare in buona fede e non intendo cambiare, mentre alcuni collaboratori di Pallotta e Pallotta stesso hanno puntato su altro. Io sono incline alla mia sofferenza notturna in cui mi fumo 5 sigarette e cerco di capire se un giocatore è buono o no”.

Questo il sunto delle parole di addio da D.S. della A.S. Roma di Walter Sabatini, parole con cui l’istrionico esperto di calcio lascia presagire la svolta della società americana capitana da James Pallotta, contenta per le plusvalenze portate in grembo dal dirigente umbro ma allo stesso tempo stanca di tutto questo istinto, estro, frenesia, alternanza di risultati. Pallotta & co., da veri imprenditori, vogliono e cercano un metodo, una base solida, razionale, da cui partire per programmare il futuro stagione dopo stagione.

Ecco allora la svolta: via l’istinto, dentro i numeri, l’algortimo, la tecnologia, la statistica. Un nuovo metodo, un nuovo ed innovativo criterio, per decidere se ingaggiare un giocatore o meno e, soprattuto, scovare giocatori potenzialmente utili, sempre in accordo con la statistica, ad un prezzo vantaggioso o addirittura irrisorio.

Detta così, non può subito balzare alla mente il famoso film “MoneyBall – l’arte di vincere” film che racconta la storia di Billy Bean, interpretato da un magistrale Brad Pitt, General Manager degli Oakland Athletics, squadra di baseball, che per far fronte a problemi di budget, situazione molto simile a quella della A.S.Roma con il Financial FairPlay, trovò il modo, attraverso la statistica, di ingaggiare giocatori utili alla causa e portare la squadra in alto nei play-offs. Da quel momento in poi tutte le squadre cominciarono ad usare questo metodo che cambiò il modo di intendere lo sport, non solo il baseball, oltre oceano.

Nella Roma l’uomo che ha convinto Pallotta a questa svolta storica è Alex Zecca, braccio destro del presidente giallorosso, occhi e cuore dello stesso all’interno di Trigoria. Se da una parte questa scelta di portare il calcio, quello vero, quasi ad una partita di “Football Manager” possa essere intrigante, ci sono delle grandi incognite nell’applicare questo metodo al calcio.

Il metodo “MoneyBall”, infatti, funziona certamente su sport che hanno dei tempi ben definiti e dinamiche costanti: nel baseball il gioco è statico e c’è chi attacca, battitore, e chi difende, lanciatore. Nel football americano, a meno di intercetti o fumble, è la stessa cosa con il gioco che al termine di ogni azione riparte da fermo. Discorso diverso va fatto, invece, per basket e calcio. Il gioco è fluido, in continuo divenire e soprattutto c’è la presenza di “intagibles – intangibili” ovvero tutti quei movimenti, quei gesti, quelle piccole cose che risultano determinanti ai fini di un risultato, ad esempio un movimento senza palla a smarcare il compagno, che fanno la differenza tra un giocatore ordinario ed un fuoriclasse ma non possono essere riportati nella statistica.

Quindi la scelta di usare un algoritmo per scegliere un giocatore è una scelta intrigante, sicuramente affascinante, con una certificazione di efficienza in altri sport. La sua introduzione a 360º gradi nel calcio lascia però più di qualche dubbio, incognita, perplessità. Solo il tempo ci dirà chi la spunterà tra la razionalità fredda dei numeri è la magia del calcio.
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Re: Sabatini si è dimesso

Messaggioda thedice » lunedì 10 ottobre 2016, 11:20

In realtà l'ha sempre detto, che Sabatini fosse così si sapeva da subito, a volte la formula funziona altre no. Prendersela con lui cmq è un pò come guardare la pagliuzza anzichè la trave. L'auspicio di tutti era che riuscissimo a vincere qualcosa guadagnando nel frattempo, ci siamo andati non così vicini per fattori esterni ed interni. Ovvio che la strategia di Sabatini andava bene a Pallotta, ora probabilmente si è arrivati alla seconda fase di un progetto piu' ampio. Ma per fare quello che volevate voi ossia tenere i campioni e rinforzare costantemente senza il viavai dei giocatori ci volevano molti ma molti piu' soldi che la proprietà invece sta investendo su altri fronti.

La prima cosa che disse fu che se volevamo l'instant team per vincere subito non avrebbero preso lui ma un altro, quindi chi ce l'ha messo era quello che voleva...

La strategia quindi era proprio questa, crescita graduale con plusvalenze e se ce scappa na coppetta tanto mejo...visto da dove venivamo non me pare disprezzabile...poi ognuno ha le sue idee.

Credo che sportivamente cmq abbiamo raccolto meno di quello che la squadra potenzialmente potesse fare, ma quando non bastano 85 punti per vincere un campionato perchè c'è chi ne fa 102 te dice pure "sfiga"...
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Re: Sabatini si è dimesso

Messaggioda ygghur » lunedì 10 ottobre 2016, 12:06

Assolutamente in disaccordo sul fatto che senza viavai ci sarebbero voluti piú soldi, solo piú oculatezza e attenzione, cose che certo non potevano essere chieste al disturbato mentale. Prendi un DS normale, ogni anno gli dai un budget da non sforare e poi gli dai carta Bianca sull'aspetto strettamente calcistico, non sarebbe stato tanto difficile, diciamo il metodo adottato ai tempi di Rosella con qualche soldino in piú. L'ho detto e lo ripeto, il problema é che pareva brutto arrivare e dire "abbiamo preso la Roma ma non possiamo spendere troppo, abbiate pazienza perché cercheremo di crescere gradualmente e provare a formare una squadra coesa", piuttosto che parlare di "regine" e altre cazzate del genere, la conferma é che piú o meno avete imboccato tutti, tranne poi cadere dal letto e rendersi conto di essere tornati alla casella di partenza, unico risultato concreto la perdita definitiva del senso di appartenenza.
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Re: Sabatini si è dimesso

Messaggioda thedice » lunedì 10 ottobre 2016, 12:18

mah...ne ho visti di DS, secondo me ha indubbie capacità Sabatini, il "disturbato mentale" ha fatto tutte campagne in attivo, magari andava "controllato" un pò di più, ma evidentemente a chi ce lo ha messo andava bene così, ora si sta cambiando rotta, ed è normale che nn ci si trovi. Io non penso che sia stato il male della roma, tutt'altro.
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Re: Sabatini si è dimesso

Messaggioda ygghur » lunedì 10 ottobre 2016, 13:59

Come disse una volta un Presidente d'altri tempi di un allenatore mai decisivo "é come il medico che non ti fa guarire ma neanche morire". La cosa buffa é che arrivó alla Roma per opera di Baldini che era il vero uomo di fiducia di Pallotta, poi gli errori madormali del Dandy lo hanno catapultato in una dimensione che non fa per lui, fra l'altro dubito anche parli bene l'inglese. Se Baldini fosse stato meno stronzo e avesse cercato di creare da subito una squadra normale invece di inseguire la sua vanitá, il Sabba sarebbe stato anche utile, perché sarebbe stato calmierato proprio da Baldini. Da uomo solo al comando, ha fatto quello che sa fare, cioé intrallazzare per I cazzi suoi e di Pallotta, poi se per puro caso gli fosse andato tutto bene, poteva perfino quagliare, ma il suo era un gioco alla roulette e neanche di chi gioca sempre rosso o sempre nero, di chi cambia giocata ad ogni puntata.
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